Stefano Accorsi e Sergio Rubini contadini antimafia nell’ultimo film di Giulio Manfredonia

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Stefano Accorsi e Sergio Rubini contadini antimafia nell’ultimo film di Giulio Manfredonia. Di Emiliana Costa. Un ligio burocrate, l’ex fattore del boss e una giovane donna con un passato da riscattare. Sono questi i protagonisti del film “La nostra terra”, nelle sale da giovedì 18 settembre. La pellicola di Giulio Manfredonia racconta la storia di una cooperativa agricola antimafia che combatte la criminalità a suon di pomodori e zucchine. La commedia dipinge dunque con toni lievi un sud Italia fatto di luci ed ombre. A dare il volto ai contadini antimafia, Stefano Accorsi e Sergio Rubini. “Nel film – spiega il regista – raccontiamo di una strana antimafia che non si fa con le pistole, ma con le pale”. Nella pellicola viene più volte evocata la mafia. Non intesa come criminalità organizzata, ma come un vero e proprio modo di vivere. “Il nostro – aggiunge Rubini – è un paese mafioso. Dovremmo rinunciare tutti all’aiutino e alla raccomandazione”. Protagonista femminile del film, Maria Rosaria Russo, entusiasta per aver interpretato la fidanzata di Accorsi: “Lo conoscevo come sex symbol, invece è anche molto simpatico”. Elemento centrale della trama è il rapporto con la terra e la coltivazione. Ma tra gli attori, non tutti hanno il pollice verde. “Io credo di avere il pollice verde – scherza Accorsi – ma credo anche di saper cucinare e non è vero”. “La nostra terra” dunque è una commedia delicata, che con sapiente ironia tocca il tema dei beni confiscati alla mafia. E propone come antidoto un cambio di mentalità. Che passa anche attraverso la coltivazione della terra.
Ultimo aggiornamento: Sabato 24 Settembre 2016, 11:37
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