Wired Next Fest, tra scienza e post verità si balla con Planet Funk e Max Gazzè

Wired Next Fest, tra scienza e post verità si balla con Planet Funk e Max Gazzè

di Ferro Cosentini
Tenere il passo con la tecnologia, aprirsi al futuro, cambiare identità (professionale) mentre cambia il mondo. È su questo tema soprattutto – la “post-identità” - che si basa la quinta edizione del “Wired Next Fest” (promosso dalla rivista di Condè Nast) atteso ai Giardini Indro Montanelli, al Planetario e al Museo di Storia Naturale. Da venerdì a domenica torna la cascata di eventi, concerti, workshop, forum e interattività. Il festival della tecnologia annuncia un parterre di ospiti nazionali e internazionali, dall’astronauta Buzz Aldrin, il secondo uomo ad aver camminato sulla Luna nel luglio 1969, alle dissidenti femministe Pussy Riot, al direttore di Google Reserach Europe Emmanuel Mogenet, fino ai registi Gabriele Mainetti (“Lo chiamavano Jeeg Robot”) e Sydney Sibilia (“Smetto quando voglio”), ai volti tv come Alessandro Cattelan e a Lodovica Comello. «Il tema dell’identità è quello cruciale – spiega il direttore di “Wired” Federico Ferrazza – ma parleremo anche di post-verità e fake-news, dimostrando che, seppur oggi internet amplifichi tutto, le bufale sono sempre esistite, dalla negazione dello sbarco sulla Luna alle pseudo-verità degli anni di piombo». Accanto agli incontri, la musica: due live venerdì con Max Gazzè e sabato 27 con i norvegesi elettronici Röyksopp, preceduti da Planet Funk. Prima giornata molto fitta incentrata sul tema dell’Intelligenza Artificiale, oltre alle esperienza interattive come Hypersint (simulatore di volo da sdraiati), Escape Room e Sala Giochi con vecchi cabinati degli anni ‘80.
Ultimo aggiornamento: Martedì 23 Maggio 2017, 09:48
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