Torna la Social Media Week: "Così Twitter
e Fb stanno cambiando le istituzioni"

Torna la Social Media Week: "Così Twitter e Fb stanno cambiando le istituzioni"

di Alessio Caprodossi
Trasformare la Pubblica Amministrazione pensionando carta e burocrazia in favore di social network e chat che consentono di incrementare e migliorare i servizi. Un passaggio tanto necessario quanto complicato, come racconta Francesco Di Costanzo, team leader di PA Social, gruppo di lavoro composto da comunicatori e capi ufficio stampa di governo, Presidenza del Consiglio e i vari Ministeri che avrà un appuntamento quotidiano nel corso della Social Media Week di Roma.

«Ogni giorno ci sarà un’ora dedicata alla PA Social Academy per parlare di digitale, gestione delle emergenze, cultura, turismo e promozione del territorio, trasporti, scuola e università. Settori che a livello comunicativo sono stati travolti dalla diffusione di social network, applicazioni mobili e chat».

Qualche esempio di social comunicazione efficace? «L’azienda di trasporti Brescia Mobilità è stata la prima ad attivare un call center via WhatsApp e Telegram per un botta e risposta con gli utenti, che possono contare così su informazioni precise in tempo reale. La Regione Marche, invece, è la migliore nel valorizzare i suoi prodotti tipici via social network, una sorpresa considerata la ricchezza di altre terre. Esempi, questi, dei tanti modelli basati sull’utilizzo di strumenti digitali che permettono alle amministrazioni di stare più vicino ai cittadini».

Come rispondono i dipendenti della PA ai cambiamenti? «Prima c’era disorientamento davanti ai fenomeni social, oggi c’è la consapevolezza che non vi si può più rinunciare. Quasi tutti i comuni hanno un account Facebook o Twitter, poi però c’è chi lo usa in maniera più o meno attiva. Superata la diffidenza iniziale, ora bisogna uniformare la visione dei diversi social media affinché l’intera PA sia in grado di presenziare sulle piattaforme e usarli per fornire servizi puntuali ed efficaci alla comunità».

Quali sono le opportunità aperte dai social in ambito lavorativo? «Social network è un sinonimo di lavoro, non solo perché la diffusione di Facebook e Twitter ha portato alla nascita di specifiche figure di riferimento, sempre più richieste dal mercato. Ogni dipendente può e deve saper destreggiarsi con questi mezzi e basta un corso per ottenere le competenze».

Social significa anche trasparenza. «Un altro valore importante poiché dagli stipendi alle informazioni fornite, su queste piattaforme non si può fingere perché gli utenti sono vigili e ti scoprono subito. Ci sono ancora resistenze, specie tra i vecchi dirigenti ancorati alla visione di una PA arroccata, ma la spinta interna dei giovani e quella esterna della comunità hanno delineato il percorso da seguire verso una PA social e aperta».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 31 Agosto 2016, 11:36
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