Impresa Fognini: battuto Dimitrov, è lui l'imperatore del Foro

Impresa Fognini: battuto Dimitrov, è lui l'imperatore del Foro Italico

di Gianluca Cordella
Tempo fa, il presidente della Federtennis Binaghi disse che se Fabio Fognini avesse metà della testa di Flavia Pennetta sarebbe stabilmente tra i migliori dieci giocatori del mondo. Ecco, ieri per qualche strano gioco di trasmigrazione deve essere successo proprio questo: la testa di Flavia è passata sul corpo di Fabio. Ne ha fatto lo spese Grigor Dimitrov, che, ironia della sorte, è una specie di versione bulgara di Fognini. Ma che, al contrario del ligure, non aveva una testa supplementare che potesse correre in suo aiuto. Quella della fidanzata Maria Sharapova, in giro chissà dove, mentre Flavia tifava in tribuna come un’ossessa per il suo compagno. Fabio vince, batte Dimitrov al terzo tentativo stagionale e, per la prima volta in carriera, raggiunge il terzo turno al Foro Italico.



COSI’ DIVERSI, COSI’ UGUALI

La sensazione è che il Dio del tennis, ad un tratto, avesse bisogno di due giocatori talentuosissimi e umorali, da destinare a due platee differenti. Uno di fascia alta, radical chic e dannatamente glamour. L’altro più pop, per accontentare un pubblico più caloroso, viscerale e genuino come quello italiano. Ecco allora la genesi di Dimitrov e Fognini. Bei ragazzi, disinvolti quanto basta per finire nel calderone dei seduttori del circuito Atp, dotati di un braccio che molti tennisti invidiano e di una testa che, invece, invidiano in pochi. Per completare il quadretto del personaggio il Dio del tennis ha messo sulle loro strade due colleghe, ovviamente in target con il pubblico di riferimento. Maria Sharapova, la siberiana algida che guarda tutti dall’alto del suo metro e 88, e Flavia Pennetta, la brindisina dal grande temperamento con il fascino della ragazza della porta accanto. La storia di Grigor e Masha sembra “Beautiful”. Quando si fidanzano, scoppia una lite a distanza tra Maria e la numero uno del mondo Serena Williams che, stando al gossip, avrebbe avuto in precedenza una relazione con l’affascinante bulgaro, poi soppiantato dall’allenatore, Patrick Mouratoglou che, pensate un po’, era anche coach di Dimitrov. La storia di Fabio e Flavia è invece una specie di sit-com all’italiana, un “Casa Fognini”, che vive sui profili social dei due tennisti, tra esilaranti quadretti familiari: Fabio che fa ginnastica sollevando Flavia, Fabio che indossa le magliette di Flavia. Ah, anche Fabio e Flavia insieme, abbracciati nel letto: la foto che ha reso pubblica la loro relazione.



RETTE PARALLELE

I destini di Fognini e Dimitrov sono simili. Grigor è l’uomo del «vorrei ma non posso», Fabio del «potrei, ma non mi va». Il primo con l’etichetta pesante di erede di Federer per affinità di presenza in campo, ma solo per quello. Il secondo con una qualità di tennis che pochi italiani hanno avuto in dono prima di lui ma anche con quell’atteggiamento indolente che ti farebbe venire voglia di prenderlo a schiaffi ogni tanto. E con una testa che, se si infiamma, lo porta a battere anche i migliori del mondo; se si spegne lo consegna alla sconfitta anche contro il numero 150 dell’Atp. Ieri Fabio è andato tutto a fuoco, in stile Fantastici 4, soprattutto nel terzo set, quando ha rifilato a Dimitrov un pazzesco 6-0, dopo che il 4-6 del secondo set aveva fatto temere al pubblico romano il solito afflosciamento umorale. Prima, era stato bravo a gestirsi, specie nel logorante tie-break del primo set, vinto 11-9. Fabio ci ha messo il braccio. La testa, forse, ce l’ha messa Flavia. Ora c’è Berdych: Fabio l’ha battuto due volte su tre, ma - come ha ricordato lui stesso - i precedenti non fanno storia. Specie con lui.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Maggio 2015, 14:14