Parma, stadio 'chiuso per rapina':
al Tardini rabbia e orgoglio gialloblu

Parma, stadio 'chiuso per rapina': ​al Tardini rabbia e orgoglio gialloblu

di Marco Zorzo
MILANO - Nessun bonifico, niente sfida con l'Udinese. Tuttavia mille tifosi davanti al Tardini, sotto la pioggia, ieri alle 14, si sono ritrovati. Con loro anche il sindaco Federico Pizzarotti. E sui Social imperversa l'appello #SaveParma.





È questa la parola d'ordine lanciata dai supporter emiliani e raccolta anche dai giocatori di Roberto Donadoni. Nel giorno dell'annullamento della partita con i friulani per la mancanza dei soldi per pagare gli steward, hanno raccolto e rilanciato l'appello il capitano Alessandro Lucarelli e tutti gli altri giocatori del club crociato.



Fra i più duri Massimo Gobbi, uno dei senatori, che se la prende con il presidente della Figc Carlo Tavecchio, rilanciando il video di una sua intervista nella quale sostiene che il problema Parma è più dei tribunali che dello sport. «A casa di domenica, Parma-Udinese oggi (ieri, ndr) non si gioca e non è anche un problema si sport?», si chiede Gobbi.



Tra i tifosi, invece, il bersaglio preferito, più che l'attuale presidente Giampietro Manenti e tutte le promesse, finora, disattese, c'è il patron che negli ultimi anni ha guidato il club, Tommaso Ghirardi, ritenuto da molti il principale colpevole della situazione. «Il Parma siamo noi» e «Portate i libri in tribunale». «Ghirardi & Leonardi danni permanenti», gli striscioni più gettonati.



E il presidente della Samp Massimo Ferrero, per venire incontro alle problematiche finanziarie e societarie del Parma, si è proposto di pagare la trasferta della squadra della Primavera emiliana per il giorno della gara contro la sua Sampdoria.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 23 Febbraio 2015, 10:53

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