La piccola Croazia (4 milioni di abitanti) sogna di fare lo sgambetto in semifinale anche alla grande Argentina (47 milioni di abitanti) e conquistare la seconda finale mondiale consecutiva dopo quella persa in Russia 4-2 al cospetto della Francia. Dall'altra parte c'è una Seleccion sconfitta in finale dalla Germania in Brasile nel 2014 (1-0): una grande amarezza che, arrivati a questo punto della competizione, Leo Messi non vuol più provare. L'ultimo trionfo albiceleste è datato 1986 in Messico, in un'edizione del Mondiale dominata da Diego Maradona, costante punto di riferimento per la Pulce, cui però manca proprio il successo iridato.
Questi ed altri temi caratterizzeranno la supersfida di stasera al Lusail Stadium (ore 20, diretta Rai1) tra l'Argentina ed una Croazia giunta in semifinale dopo aver vinto sul campo solo il match con il Canada nel girone eliminatorio. Poi i pareggi con Marocco e Belgio ed i successi ai rigori su Giappone e Brasile. Se Neymar continua a piangere, Zlatko Dalic, ct della selezione a scacchi biancorossi, non si pone limiti: «Siamo tra le quattro migliori squadre al mondo. È un successo straordinario, tuttavia vogliamo di più. Raggiungere un'altra finale sarebbe il momento più bello di tutti i tempi per la Croazia». «È incredibile quello che sta facendo la nostra nazionale», gli fa eco il faro Luka Modric, con Kovacic e Brozovic componente di quello che è per molti il miglior centrocampo in Qatar. Senza dimenticarsi di Perisic, Kramaric e dei due centrali Lovren e Gvardiol.
Dall'altra parte il ct dell'Argentina Lionel Scaloni deve ancora parare le discussioni sulla provocatoria esultanza dei suoi dopo aver battuto ai rigori l'Olanda nei quarti: «In partite come queste ci possono essere delle polemiche.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 13 Dicembre 2022, 09:30
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