Lazio-Juventus, De Angelis: «I biancocelesti devono dare il massimo, mi aspetto una squadra tosta»

L'intervista a Guido De Angelis, voce storica dell'etere romano, nello speciale Leggo distribuito allo stadio Olimpico prima di Lazio-Juve delle ore 18

Lazio-Juventus, De Angelis: «I biancocelesti devono dare il massimo, mi aspetto una squadra tosta»

di Enrico Sarzanini

Voce storica dell'etere romano, Guido De Angelis ha iniziato a raccontare le gesta della Lazio dagli anni '80 quando iniziò a fare le radiocronache delle partite dei biancocelesti. Nel 1985 fonda la rivista "Lazialità" (in edicola "Meravigliosa" lo speciale per i 50 anni dal primo scudetto del 74), tutte le mattine conduce "Quelli che hanno portato il calcio a Roma" su Radio Sei con Stefano Morelli. Di recente ha scritto il libro "C'era un ragazzo che come me amava la Lazio e Long John".


De Angelis, ti aspettavi l'esonero di Sarri?
«Non pensavo potesse uscire così all'improvviso ma lo reputo un grande gesto che pochi allenatori avrebbero fatto. Lo posso comunque comprendere perché dopo aver detto alla squadra più volte "se sono io il problema esco di scena" dopo Lazio-Udinese ha capito la situazione ed è uscito di scena, la squadra aveva una crisi di rigetto. Il paradosso è che, dopo averlo accusato per mesi, qualcuno adesso dice che forse era meglio che sarebbe restato fino alla fine. Adesso c'è un problema che purtroppo bisogna ricominciare tutto da capo».


Lotito ha scelto Igor Tudor come erede, ti piace come allenatore?
«A me piace molto ma in prospettiva sono scettico perché non so quanto Tudor possa fare meglio di Pioli, Inzaghi e Sarri. Me lo auguro da laziale ma il problema rimane quello storico: devi avere anche i giocatori per fare una grande squadra. Sarri aveva provato a creare i presupposti per fare il salto e in parte ci è riuscito ma quando l'allenatore chiede una cosa e la società risponde con un'altra vuol dire che non c'era la voglia di accontentarlo».


Adesso arriva la Juventus all'Olimpico, che partita sarà?
«Mi aspetto una Lazio tosta che ha capito che deve dare il massimo, paradossalmente in certe gare i biancocelesti si esaltano.

Credo comunque delle prossime tre sia la meno importante ma è un biglietto da visita che ti può rilanciare e dare le motivazioni giuste per chiudere al meglio il campionato: uscire dall'Europa sarebbe drammatico».


Che formazione ti aspetti?
«Non riesco ad immaginare una dopo aver giocato per quasi tre anni con un modulo adesso cambi. Questa è la mia grande paura per sabato. La Lazio può mettere in difficoltà la Juve. Sarà una gara che si giocherà sui duelli come vuole Tudor e spero che i 50mila escano dallo stadio soddisfatti per l'atteggiamento».


Chi potrebbe essere un protagonista?
«Se gioca sicuramente Immobile ma anche Luis Alberto. Certo se non dovesse giocare Ciro sarebbe assurdo, per me lui resta il più forte, se poi c'è la volontà di rilanciare Castellanos per altri motivi allora è un altro discorso».


Si parla di una Juventus in crisi...
«La Juve non è mai in crisi, ha un dna storico che abbiamo sempre sofferto. Non gioca un grande calcio ma resta sempre efficace».


Tra i tanti dubbi la certezza dei tifosi.
«La media si è alzata di quasi 45mila a partita, il tifoso laziale ha dato tantissimo alla società nonostante non siano stati abbassati i prezzi dei biglietti, raddoppiare le Curve è stato assurdo. Da questo punto di vista la Roma ha fatto molto di più».
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 1 Aprile 2024, 15:22

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