Icardi: "Ecco perché non ho esultato.
Avevo deciso tutto col mio procuratore..."

Icardi: "Ecco perché non ho esultato. ​Avevo deciso tutto col mio procuratore..."

di Alessio Agnelli
MILANO - «Io faccio quello che mi dice il mio procuratore. E' con lui che ho preso la decisione di non esultare ai gol e nelle prossime partite vedremo…». Altro non aggiunge Mauro Icardi, lasciando un velo di mistero e più di un interrogativo sulla querelle che si è aperta domenica sera dopo i 2 gol non festeggiati contro il Palermo. Ma dalle parole del rosarino, stringate sull'argomento, e senza alcun accenno alle motivazioni di fondo, nonché ripetute schematicamente sia a Sky che a Sportmedieset, si evince molto di più del semplice battibecco di Reggio Emilia, già alle spalle «perché ero arrabbiato io ed erano arrabbiati i tifosi - ha sottolineato Maurito -. Dopo la partita con il Palermo, c'è stato un incontro e ci siamo chiariti».





Dietro, c'è, infatti, la regia di Abian Morano, l'agente del bomber nerazzurro in trattative con Piero Ausilio per il rinnovo del contratto, e una fumata bianca che tarda ad arrivare, malgrado le smentite del ds («Icardi? Non gioisce, ma non c'entra il rinnovo») e quelle del diretto interessato. «Ripeto, io faccio quello che mi dice il mio agente - ha proseguito il classe '93 di Rosario -. Se lui mi dice che il rinnovo è pronto, lo firmiamo. Altrimenti io continuo a giocare e a fare quello che devo, comunque. Il mio agente mi ha detto che si sente spesso con Piero (Ausilio, ndr) e che il rinnovo è a buon punto». Piccola bugia in realtà, vista la forbice, ampia (1 milione) tra domanda (3 netti fino al 2019) ed offerta (2) e la contemporanea fase di stallo sui diritti d'immagine (l'Inter vorrebbe la gestione totale, Icardi la condivisione al 50%).



Ma Icardi, per ora, pensa solo ai gol («D'ora in poi tutti per mia figlia Francesca, che non mi fa dormire la notte…»), perché «una rete è ciò che dà da mangiare a una squadra - ha chiosato -. Voglio aiutare l'Inter ad arrivare il più in alto possibile. Sinceramente non pensavo ad un futuro con così tanti gol». Invece è andato di fretta: in serie A 32 gol in 75 partite, a 22 anni non ancora compiuti (meglio di Totti, Del Piero, Balotelli, Vieri e Inzaghi alla stessa età), in stagione 18, 13 in campionato ad una media di un gol ogni 126' (secondo solo a Tevez un ogni 123' e meglio di Higuain uno ogni 145'). «Mourinho mi vuole al Chelsea? Non ne so niente, ma dubito che chiami me, al massimo si sentirà con Ausilio…».



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Ultimo aggiornamento: Venerdì 13 Febbraio 2015, 09:53