'Tutto può succedere', su RaiUno torna la saga della famiglia Ferraro

'Tutto può succedere', su RaiUno torna la saga della famiglia Ferraro

di Donatella Aragozzini
 Sfide importanti sul fronte degli affetti e un vortice di accadimenti che sconvolgerà tutti gli equilibri, mettendo in discussione ogni certezza. È quello che dovranno affrontare i quattro fratelli Ferraro e la loro numerosa famiglia nella seconda stagione di Tutto può succedere, la fiction Cattleya basata sulla serie tv Parenthood, che torna il 20 aprile in prima serata su Rai1.

Nei 26 nuovi episodi, diretti da Lucio Pellegrini (tranne gli ultimi tre che sono firmati da Alessandro Angelini), «ne succedono di ogni colore», per usare le parole di Pietro Sermonti, che interpreta il primogenito Alessandro costretto ora a scontrarsi con la pressante voglia di indipendenza della figlia Federica (Benedetta Porcaroli). Carlo, ad un passo dal matrimonio, «entrerà in crisi con la campagna e il suo carattere verrà fuori», spiega Alessandro Tiberi, mentre Giulia «entrerà in conflitto con i fratelli, che la rinnegano, e litigherà di più con il padre», racconta Ana Caterina Morariu. Della “sua” Sara, Maya Sansa svela invece che nella seconda stagione «apre di nuovo la porta al suo ex marito, si illude che ci possa essere una seconda possibilità e la relazione coi figli diventerà sempre più complessa»: la figlia Ambra, interpretata da Matilda De Angelis, sta infatti attraversando un periodo decisamente difficile.

«L’anno scorso Ambra l’avevamo lasciata alla fine di una parentesi omosessuale – spiega la giovane attrice e cantante – poi capisce che le piacciono gli uomini e ricominciano tutti i casini, capisce che non è più una bambina, diventa un’adulta cinica che tende all’autodistruzione. Il suo rapporto con la musica si evolve, pur passando da un momento di rifiuto totale». Proprio la musica può essere considerata una grande protagonista della fiction, cuore pulsante della storia: oltre alla colonna sonora originale di Paolo Buonvino, nelle varie puntate non mancheranno performance di artisti e gruppi molto quotati all’interno della scena indie italiana, dagli Stag a Calcutta, mentre le sigle sono interpretate dai Negramaro e da Raphael Gualazzi.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Aprile 2017, 09:16
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