Schiaffi in studio a Domenica Live. Il caso Lemme "scalda" i toni: nuovi insulti alle donne

Schiaffi in studio a Domenica Live, Il caso Lemme "scalda" i toni

di Valeria Arnaldi
ROMA - Toni accesi, schiaffi, insulti. Domenica Live si scalda ancora una volta per il caso del bio-scultore, come si definisce lui stesso, Alberico Lemme. Stavolta a scontrarsi, nel vero senso del termine, sono Filippo Facci e Manuela Villa.

“Io non riesco a stare con un uomo che mi parla a tanto così dalla faccia, strillando ‘buffona’, perché la reazione d’istinto è fargli almeno saltare gli occhiali. Io chiedo educazione. Non sono una perbenista, ma alle provocazioni rispondo”. Manuela Villa replica così alle accuse di Facci che, per la seconda volta - era già successo la scorsa puntata - accusa lei e le altre ospiti in sala, Nadia Rinaldi e Floriana Secondi, di essere persone senza competenze, in studio solo per farsi pubblicità.

Facci accusa la Villa di avergli dato uno schiaffo e di avergli rotto gli occhiali. Floriana replica, dicendo che Facci l’avrebbe minacciata nel fuori onda. La polemica va avanti con toni sempre più accesi, finché Facci decide di lasciare lo studio: “Il mio limite - dice - è, se una persona, qualsiasi cosa io le abbia detto, mi dà uno schiaffo e voi applaudite, togliere il saluto e andare via”.





Barbara D’Urso ricorda al giornalista che è stato lui a cominciare, alzandosi e apostrofando come buffone le ospiti in studio ma non c’è nulla da fare, Facci lascia.

Non sono una novità i toni accesi e le atmosfere calde quando si parla di Lemme. Il farmacista torna a ripetere a favore di telecamera l’offesa “Testa di donna” a tutte le donne. E porta avanti le sue tesi su verdura e frutta che farebbero ingrassare, la dieta mediterranea che sarebbe sbagliata e le calorie che sarebbero “bufale scientifiche”. A nulla valgono le repliche di medici ed esperti, Lemme sostiene la sua tesi e con lui i suoi “cadetti”.
A turbare, però, sono soprattutto gli insulti alle donne, che il farmacista ha più volte affermato di ritenere "creature inferiori".
A introdurre il caso, stavolta, era stato lo stesso Facci che, premettendo di essere un sostenitore di Lemme, aveva voluto comunque chiedere per quale motivo l’autista donna che lo aveva portato fino a lì, stesse piangendo disperatamente, chiedendo che mandassero altri per Lemme. La donna, secondo quanto affermato dal farmacista, aveva sbagliato la strada e lui, dopo averla apostrofata come “Testa di donna”, aveva chiamato la compagnia per chiedere di avere un autista uomo, visto come sono le donne.
Le offese si ripetono. Quando entra una sua ex-paziente, insegnante, Lemme la accusa di non saper leggere o di non capire. E anche stavolta, il caso si “chiude” con tanti insulti al genere femminile. 
Ultimo aggiornamento: Domenica 11 Dicembre 2016, 20:11
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