Paola Gassman morta, Ugo Pagliai: «Era malata ma non si è voluta curare per non soffrire come la mamma, avrei dovuto obbligarla»

L'attrice è morta martedì 9 aprile a Roma. Il compagno di una vita la ricorda commosso

Paola Gassman, Ugo Pagliai: «Era malata ma non si è voluta curare per non soffrire come la mamma, avrei dovuto obbligarla»

di Redazione Web

Una vita insieme. Così tanto tempo da non ricordarsi com'era prima. Ugo Pagliai ha detto addio alla sua Paola Gassman, la compagna morta martedì a 78 anni. Di questi, 55 passati insieme a «Ugo». È stata l'ultima parola che ha pronunciato l'attrice figlia del grande Vittorio e sorella di Alessandro. I due non si sono mai sposati, ma sono rimasti sempre insieme. 

«Più di mezzo secolo trascorso felicemente, lei ed io, sempre vicini, un vero record - ha detto al Corriere Pagliai - Per me è difficile, in questo momento, parlare a mente lucida... Ci siamo voluti bene in una maniera completa: abbiamo lavorato insieme, abbiamo fatto vacanze al mare, in montagna, in campagna, sempre insieme... E poi abbiamo curato la nostra famiglia, i figli, i nipoti».

La malattia che l'ha uccisa

Paola Gassman è stata uccisa da una malattia.

Ugo Pagliai non sa spiegare quale: «I medici parlavano di tumore, forse un ictus, non so», dice. «Inizialmente abbiamo fatto dei sondaggi, perché aveva dei sintomi sospetti, che però superava... Paola rifiutava di svolgere altri accertamenti, i medici, le medicine... Credo che avesse ben presente la sorte della madre Nora (Ricci), che è morta di tumore e lei ne aveva sofferto molto. Quando la accompagnavo a trovarla in clinica a Firenze, era un calvario. Paola non intendeva fare lo stesso percorso doloroso, voleva soltanto servire sé stessa, il pubblico e me... non voleva mettersi al servizio della malattia... Ammetto che provo un senso di colpa», spiega. «Avrei dovuto obbligarla a procedere con le analisi, non l’ho fatto per rispettare la sua volontà... quando aveva dei dolori che le causavano sofferenza, potevo fare ben poco, giusto dei massaggi...», conclude Pagliai. 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Aprile 2024, 21:02
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