"Ivana Spagna si accanisce contro di me. Sono stanca".
Parla la sosia della cantante -Foto/Video

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di Valeria Arnaldi
ROMA - “Mentre promuovevo i miei album, che sono usciti nel ‘92 e ’93, la gente ha visto la mia somiglianza con Spagna. Era il periodo dei sosia. Io ho sempre suonato con una band. Tutto questo l’ho fatto con serietà. Non mi sono mai spacciata per Spagna, non mi sembrava proprio il caso con il mio percorso artistico. Se poi, su qualche locandina, qualche impresario ha fatto diversamente, non è colpa mia. Sono stanca”.
 


Querelata da Ivana Spagna, che sostiene si sia spacciata per lei in più di una occasione, la sua sosia Wanda Fisher si difende negli studi di Domenica Live.
“Sono stanca, questa storia va avanti dal ’96. Ti dico, ero alla stazione centrale, un gruppo di ragazzini mi ha rincorso, chiamandomi Ivana, Ivana e chiedendo autografi. Ho detto di no, non avevo tempo, e mi hanno detto: sei str….”.
Ma tu hai detto loro “Non sono Ivana”?
“Sì, lo dico sempre. Ho sempre amato e ammirato tanto Ivana Io ho sempre fatto le cose con correttezza. Poi se mi scattano una foto e postano il selfie dicendo che sono Ivana Spagna non è colpa mia”
Però, le dice la D’Urso, se sulle locandine c’è scritto grande Ivana Spagna e poi, in piccolo, “sosia”…
“Lei non se la deve prendere con me ma con l’impresario - replica Wanda Fisher - Perché ci deve essere questo accanimento nei miei confronti? Sono molto dispiaciuta per quello che è successo, non me lo aspettavo da lei”.
In un documento letto in studio, Ivana Spagna riporta date e occasioni in cui la sosia si sarebbe fatta passare per lei, trattando peraltro male i fan.
“Tutto il mondo mi conosce e mi dicono: perché quella ti deve martellare in questo modo? - prosegue la Fisher - Sono veramente dispiaciuta per quello che dice e fa. Lei mi ha recentemente denunciato, asserendo che io ho fatto una serata a Cinisello Balsamo, spacciandomi per lei e guadagnando ingenti somme. Io ho locandine e testimoni. Perché lo ha inventato? O perché le hanno riportato cose false? Io sono andata a divertirmi”.
“Tu sali sul palco e ogni volta, dici sono Wanda Fisher?”, insiste la D’Urso.
“Sempre, a inizio o a metà serata”.
“Però allora controlla le locandine”, suggerisce la conduttrice.
“Sì però lei non deve tartassarmi così. Io non sono una poveretta. Non sono una che va a fare cose disoneste”. 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 29 Febbraio 2016, 10:39
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