Fiorello torna da lunedì con Edicola Fiore:
"Sono pigro e social, al referendum voto forse"
di Franco Pasqualetti
La diretta su Sky Uno parte alle 7.30. Ma lui arriva in via Flaminia, con la sua guida sprint e il giubbotto di pelle da motociclista incallito, due ore prima. Quando le sole luci sono quelle dell’insegna del Bar Ambassador e sonno, occhiaie e sbadigli dei clienti vengono spazzati via dalla sua travolgente allegria. La giornata di Rosario Fiorello inizia così dal 1° settembre 2011, quando decide di esplorare il mondo social iscrivendosi a Twitter. Cinguettare sul risultato dell’Inter e sparare a zero sui disastri dell’allora tecnico Gasperini? Troppo scontato. Salutare i fan che crescono a vista d’occhio con foto o filmati? Banale.
Fiorello, con la genialità che ha solo lui al mondo, inventa un format tutto suo: nasce così l’Edicola. Ecco allora che, con gli amici del bar, sfoglia i quotidiani, legge le notizie più curiose, commenta, imita, attacca, ride, si diverte. E piace. Piace da morire ai suoi fan che crescono come funghi e ai personaggi dello spettacolo che si presentano alla corte del cornetto e cappuccino per giocare con lui. Un successo social. A cinque anni l’Edicola del web si è trasformata in Edicola Fiore e dalunedì, e per 50 puntate, andrà in onda su Sky Uno alle 7,30 (e in chiaro alle 8 su TV): «La novità di quest’anno è che lanciamo una joint venture con X Factor - spiega Fiorello - Quando inizierà il live, ogni concorrente eliminato avrà un’altra punizione da scontare: verrà caricato su un’auto alla fine del programma e viaggerà nottetempo da Milano a Roma per essere ospite dell’Edicola all’alba. Poi, per non infierire troppo, al ritorno gli paghiamo l’aereo o il Frecciarossa per tornare a Milano...».
Sveglio - per sua ammissione dalle 3.30 - capello new look e fisico da pugile amatoriale, Fiorello ha la stessa voglia di un sedicenne. «Ma in realtà sono un uomo pigro, social addicted, con tanta voglia di divertirsi, senza nostalgia per il varietà di prima serata, con relativi stress e polemiche sui compensi». E strizza l’occhio agli anziani mentre si dice contrario alla rottamazione. Dopo le scorribande con Mike Bongiorno, è contento del ritorno di Pippo Baudo con Domenica in. Indulgente con gli altri, lui promette di lasciare tra pochi anni: «Avevo detto che avrei smesso a 50, vediamo se riesco a 60». Del resto anche ai tempi di Viva Radio2 ebbe il coraggio di interrompere la trasmissione sul più bello.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 7 Ottobre 2016, 10:01
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