'Migliore', Valerio Mastandrea approda al Parenti da domani al 29 gennaio
di Olga Battaglia
Uno che ama mettersi alla prova, Valerio Mastandrea, star poco allineata al mainstream. In teatro torna in virtù del sodalizio con Mattia Torre, fuoriclasse tra i nuovi autori italiani, tra gli artefici di successi non scontati come “Boris”, la serie e il film, o “Dov’è Mario” di Corrado Guzzanti. Dopo il successo di “Qui e ora”, insieme riprendono “Migliore”, da domani al Franco Parenti, un monologo di una decina di anni fa che non solo non ha perso smalto, ma se possibile ha messo ancora più a fuoco la sua micidiale cattiveria. Nera e comica.
In scena, Mastandrea è Alfredo Beaumont, prototipo dell’uomo qualunque: lavora in un call center, fa volontariato, soffre d’ansia e di insonnia, in amore è un disastro. Quando, per eccesso di zelo e goffaggine, è causa di un grave incidente, la sua vita cambia. Viene assolto, ma diventa un’altra persona.
Da mite e docile si trasforma in aggressivo senza scrupoli. Se prima era lo sfigato che faceva tenerezza, adesso suscita antipatia e ammirazione. Le porte che prima trovava chiuse, si spalancano davanti a lui. Fa carriera, le donne lo desiderano, le fobie e le paure scompaiono del tutto. Una metamorfosi al contrario per una parabola divertente e intelligente sul cinismo contemporaneo da (ri)vedere per l’arguzia del testo e l’ottima interpretazione in souplesse di Mastandrea.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 23 Gennaio 2017, 10:23
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