Un musical sulla trilogia di libri e i film cult. Fantozzi a teatro con Gianni Fantoni

Un musical sulla trilogia di libri e i film cult. Fantozzi a teatro con Gianni Fantoni

di Stefania Cigarini
L’attore e autore Gianni Fantoni sarà Ugo Fantozzi, a teatro, per esplicito volere di Paolo Villaggio. Il progetto nasce nel 2015, ma la genesi è addirittura posteriore.

«Il mio professore di Italiano, alle medie di Ferrara, era un fan pazzesco Villaggio e di Fantozzi – spiega oggi Gianni Fantoni – Lo imitava in classe continuamente ed è stato lì che ho conosciuto il personaggio e mi sono appassionato. Ho imitato Villaggio a Stasera mi butto, nel 1990, la mia prima uscita televisiva importante. Nel 1991 ho dato la voce a Kranz in uno sketch di Villaggio con la Cuccarini, per Paperissima. Ed ho partecipato all’ultimo film della serie, Fantozzi 2000 la clonazione, interpretavo un agente di viaggi che cercava di truffare Fantozzi per il Capodanno del secolo. Lo sa? Potevo essere suo figlio»

Il figlio di Fantozzi?
«Se l’incasso dell’ultimo Fantozzi fosse stato, per così dire, interessante avrei dovuto interpretare il figlio del Ragioniere in un sequel»

L’idea del musical?
«Nascosta sotto gli occhi di tutti, nel senso che poteva sembrare ovvia, ma nessuno ci aveva ancora pensato. Tanto meno Villaggio che pure di teatro ne ha fatto tanto. Forse occorreva un occhio esterno per vedere questa opportunità»

Come ha commentato quando gliel'ha proposto?
«L’idea in generale gli è piaciuta, era una cosa molto diversa, al di fuori da quello che si era già visto al cinema. Mi sono basato soprattutto sui primi tre libri di Fantozzi, quelli che hanno generato i primi tre film cult. I testi contengono già elementi onirici, da immaginario del musical. Fantozzi ad un certo punto scopre di saper volare, per esempio». 

Villaggio era d’accordo sul progetto?
«All’inizio era diffidente, poi è si è appassionato e, alla fine ha preteso, per contratto, che solo io potessi impersonarlo. Mi ha lusingato e sorpreso. Lui considerava questo lavoro come una rinascita, per sé e per il suo personaggio»

Il pubblico conosce Fantozzi a memoria
«E i rischi di metterlo in scena sono tanti, dovrà essere una interpretazione e non una imitazione e avere tutti gli stilemi riconoscibili dal pubblico, offrendo però una lettura nuova e coinvolgente, mai banale. Insomma, il progetto è ambizioso e rischioso, ma è anche il progetto della mia vita, in questo momento»

La trama?
«La storia sarà originale e, all’interno di essa, verranno incastonati gli episodi classici della trilogia»

I tempi?
«Io sono pronto, appena le condizioni lo permetteranno, partiremo. Il mercato teatrale è come un aeroporto internazionale, ci sono alcuni aerei prima di questo, sulla pista di decollo» 

Le spiace che non sarà in platea a vederlo?
«Me l’aveva promesso, ma non me la prendo. Era un uomo che non amava le regole»
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 5 Luglio 2017, 16:13
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