Favino al Manzoni con 'Servo per due', ecco
l'Arlecchino che ha stregato gli inglesi

Favino al Manzoni con 'Servo per due', ecco ​l'Arlecchino che ha stregato gli inglesi

di Ferro Cosentini
L'Arlecchino è di tutti. Ecco perché Pierfrancesco Favino - con «Servo per due», al Manzoni da oggi - riporta tra le mura di casa il servitore di due padroni nato dalla penna goldoniana che, in questi 3 anni, è diventato un successo ininterrotto a Londra.





La commedia attesa sulla piazza milanese dopo un fortunato tour nazionale si ispira alla piéce «One Man, Two Guvnors» di Richard Bean, che aveva trasferito le peripezie di un Arlecchino post-moderno dalla Venezia del '700 alla Brighton degli anni '60. «Noi - spiega Favino - abbiamo ambientato la vicenda nella Rimini degli anni '30, in pieno regime fascista. Siamo sulla costa adriatica in un malinconico fuori stagione che vuole essere una dedica al grande Fellini e al suo Amarcord».



Una suggestione cinematografica che, coinvolgendo come protagonista un attore poliedrico come Favino appare naturale. «Abbiamo dovuto rileggere il testo - spiega l'attore - perché l'ironia british del testo di Bean doveva riacquistare i colori più accesi della comicità italiana». Non mancano innesti da musical: Favino e i 24 attori si lanciano in coreografie acrobatiche e cantano col supporto della band Musica da Ripostiglio. «Amo Milano per la sua apertura mentale - dichiara l'attore. E c'è un angolo che adoro: l'Isola, dove c'è un'enoteca in cui mi rifugio».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Dicembre 2014, 09:38
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