Mollica: «Il mio Amarcord: 40 anni di vita e lavoro con i big dello spettacolo. E vi racconto Totò e Marilyn»
di Donatella Aragozzini
Come è nato questo format?
«Massimo Cervelli mi ha fatto raccontare quello che ricordo su personaggi come Sophia Loren, Sordi, Dalla, Fellini... Tanti editori mi hanno chiesto un libro di memorie ma non l’ho mai voluto scrivere, preferisco raccontare attraverso la radio».
Quest’anno ricorre il centenario di Sordi e Fellini, che ricorda di loro?
«Di Sordi ricordo il sorriso che ti accoglieva come un abbraccio. Una volta siamo andati insieme a Perugia per una serata Rai, lui si è voluto fermare in una fabbrica e quando ha parlato agli operai ha urlato “Lavoratori!” facendo il gesto dell’ombrello, come ne I vitelloni. È stato un tripudio, tutti ad applaudire e poi mi ha detto: “A Vincè, mo’ che vedi Federico diglielo che ancora funziona”».
E di Fellini?
«Lui era uno dei giganti della Terra, con una grande libertà di immaginazione. La sua frase più bella: “È la curiosità che mi fa svegliare la mattina”».
Alcune puntate sono dedicate anche a personaggi che non ha conosciuto.
«Sì, una a Totò perché ho impiegato 15 anni a raccogliere le sue canzoni, che sono oltre 50 anche se tutti conoscono solo “Malafemmena”. Una ai Beatles, perché ho raccolto tutte le loro cover in italiano, anche una in napoletano degli Shampoo. E una a Marilyn, perché a lei hanno dedicato canzoni in tanti, non solo Elton John ma anche, ad esempio, Baccini e Cocciante».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Marzo 2020, 17:38
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