Vasco, tre giorni da record: oggi
la prima allo stadio Olimpico

Vasco, tre giorni da record: oggi ​la prima allo stadio Olimpico

di Alessandra De Tommasi
ROMA - Persino Captain America un suo fan: nel secondo film il supereroe ha un'agendina con i 5 must da recuperare dal 1945 a oggi. In cima alla lista, nella versione italiana, compare Vasco Rossi (in originale ci sono i Nirvana), pronto per il tour Live Kom ‘014, a cui lavorano 198 persone e che produce 75 milioni di indotto per una tripletta di concerti nella Capitale con 3 mila biglietti appena aggiunti all'Olimpico (170 mila in totale) e 230 mila sold-out nel poker di date milanesi.





Il Vate di Zocca promette «7 eventi unici e irripetibili, lo spettacolo rock più potente ed emozionante al mondo», posta foto degli allenamenti, video-selfie delle prove in Puglia e filosofeggia con Baricco e Nietzsche. In Dannate nuvole, il singolo che anticipa l'album in uscita il 4 novembre, s'interroga sui perché della vita direttamente dal «mondo nel quale vivo – parole sue – quando non sono coi piedi per terra».



Lo proporrà durante il concerto, ma senza svelare altri brani: ci saranno «alcuni ripescaggi inattesi dal passato»: “Potevo fare un tour celebrativo ma non ne avevo voglia - prosegue – il titolo decisivo per la composizione della scaletta è Gli spari sopra che apre lo show, un pezzo così forte che ci ha costretto ad andargli dietro e alla fine ne è uscita fuori una scaletta spietata». Merito anche delle due new entry, Will Hunt, batterista “in prestito” dagli Evanescence, e Vince Pastano alla chitarra ritmica. «Questo è il Vasco di oggi - dice – Inevitabile dal rock passare al metal. Sono un duro che dura. Sono tornato in forma».



E ora non vuole andarsene più: «Non vi libererete più di me – dice a Sorrisi – ogni anno come ci sono il Natale e il Capodanno, ci sarà il Live Kom. Sono stato un po' assente – aggiunge – quindi mi dispiace, ma adesso mi racconto un po' dappertutto». Quasi a reti unificate, con 5 speciali di Sky Arte e la puntata di Unici su Rai2.



Il Komandante, “pendolare” tra Italia e Usa, riprende contatto con la realtà: l'anonimato, a volte, presenta i suoi vantaggi. «La pensione non esiste per gli artisti – confessa – Muoiono e basta. Prima ci sono e poi non ci sono più».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Giugno 2014, 09:48
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