Furto nella villa di Pino Daniele in Toscana.
"Rubate due chitarre dell'artista"

Furto nella villa di Pino Daniele in Toscana. "Rubate due chitarre". Interrogati i familiari

di Claudio Fabretti
ROMA - Due chitarre rubate nella sua villa di campagna, a Magliano, non lontano da Orbetello. L’ultimo affronto alla memoria di Pino Daniele - dopo le squallide dispute che hanno accompagnato i giorni successivi alla sua morte - è arrivato ieri.





A dare l'allarme, la compagna del cantante, Amanda Bonini, che appena rientrata ha notato la porta di ingresso forzata e ha avvertito i carabinieri.











Ma il vero rebus resta ancora quello legato alle cause della morte e alla modalità dei soccorsi. Pino Daniele poteva essere salvato con un intervento più tempestivo? Le prime risposte sono giunte dall’autopsia disposta dalla Procura di Roma sulla salma del musicista, morto nella notte tra domenica e lunedì scorsi per un attacco di cuore. L'esame, svolto ieri nell’obitorio dell'Istituto di medicina legale del Policlinico di Napoli, non ha però dissipato tutti i dubbi, limitandosi a ribadire che il cantautore è morto per insufficienza cardiaca, in conseguenza della sua grave e cronica patologia. Serviranno, però, ulteriori accertamenti - prelievi con esami istologici e di altra natura - per capire se gli sia stato fatale il tempo trascorso nel tragitto dalla sua casa in Maremma all’ospedale di Roma.



Bisognerà attendere 60 giorni, questo il tempo richiesto dal collegio dei consulenti - i medici legali Vittorio Fineschi e Giorgio Bolino e il cardiologo Giuseppe Ambrosio. La procura ha comunque acquisito i documenti medici.

Ma mentre a Napoli è ancora viva l'emozione per la cerimonia funebre svoltasi in una piazza del Plebiscito gremita da oltre centomila persone, a turbare il ricordo del cantautore restano le liti tra le “famiglie” di Daniele - due ex mogli, una compagna, cinque figli - divise su tutto, a cominciare dal testamento.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 9 Gennaio 2015, 09:33