Oblivion, i juke-box umani approdano
al Sistina: lo show fino al 15 maggio
di Simona Santanocita
Dai Ricchi e Poveri al rap, da Ligabue al gospel, da Morandi ai Queen, passando per Sanremo, X Factor, Albano e Il Volo.
Ad uno dei componenti, Lorenzo Scuda chiediamo: Emozionati di essere al Sistina?«Certo, è la culla della commedia musicale, un traguardo che desideravamo raggiungere e la soddisfazione è grande: siamo nel posto giusto».
Siete stati tra i primi ad aver avuto successo grazie alla Rete
«Sì, anche se tra 2007 e 2008 siamo andati in crisi. I teatri non ci accoglievano e abbiamo pensato di mollare».
Poi cosa è accaduto?
«Ci siamo giocati l'ultima carta. Nel 2008 abbiamo caricato su YouTube il nostro lavoro. E siamo stati premiati».
Uno spettacolo diverso ogni sera
«È il pubblico a rendere possibile questa continua diversificazione».
Come?
«Ad ogni spettacolo invitiamo gli spettatori a scrivere su un foglietto i loro cantanti preferiti, quindi alterniamo la nostra scaletta ad oltre metà delle loro preferenze».
Il punto di forza
«Il lungo lavoro che precede ogni spettacolo; siamo dei veri stakanovisti»
Il processo creativo
«Io creo gli arrangiamenti e scrivo i testi con Davide; ma il contributo è di tutti con la supervisione di Giorgio Gallione».
La convivenza in tournée?
«Evitiamo malumori dormendo, viaggiando e mangiando autonomamente»
Progetti
«Uno studiato per l'estero, con brani del loro panorama musicale».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 5 Maggio 2016, 09:36
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