Fragola: «Bengala, un razzo per il mio auto-salvataggio»

Fragola: «Bengala, un razzo per il mio auto-salvataggio»

di Massimiliano Leva
MILANO In qualche modo accade che nei nuovi dischi di giovani musicisti, con ormai qualche anno di carriera alle spalle, si parli sempre più a cuore aperto di fragilità, dubbi, paure. È il malessere umano forse degli anni Duemila, quello che per le generazioni dai vent'anni in su significa una presa di coscienza dell'essere ormai adulti o quasi. Non fa eccezione Lorenzo Fragola, classe 1995, lanciato da un primo posto a X Factor nel 2013. Il suo nuovo disco, Bengala, il terzo della carriera, in uscita oggi, lo definisce addirittura «un auto-salvataggio». «Bengala è davvero un razzo che ho voluto sparare per segnalare la mia posizione». E ancora: «Questo disco indica un punto, ma non di arrivo. Ho cominciato un percorso e lo porterò avanti ogni giorno».
Insomma, un album che pare quasi un crocevia, a due anni di distanza dall'ultima fatica discografica intitolata Zero Gravity. «Ho sfruttato questo tempo per mettermi al lavoro. Tutto è nato dalla voglia di mettersi in discussione. Avevo voglia di mettere tutto questo in musica, ho fatto viaggi fisici ma anche interiori, riflessivi. Era una necessità, una priorità che ho sentito piano piano mentre andavo avanti. Mi sono messo in moto per cercare una nuova strada, personalmente e artisticamente».
Dieci brani inediti, in cui Fragola figura anche come produttore artistico. «Avevo voglia di provare a mettere gli strumenti al posto giusto». Stile pop, ovviamente, ma neppure così scontato, con due collaborazioni inedite: una con il cantautore romano Gazzelle e l'altra con il rapper Mecna e il deejay Mace. «Dopo? X Factor è stato un po' come entrare in una centrifuga, ora qualcosa cambierà».
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 27 Aprile 2018, 09:04
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