Faiello e la Cantata dei Pastori:
show all'Auditorium di Lago Patria

Faiello e la Cantata dei Pastori: show all'Auditorium di Lago Patria
NAPOLI - Domani 29 dicembre alle 19.30 con ingresso gratuito, torna la Cantata dei Pastori in forma di concerto firmata da Carlo Faiello all'Auditorium Don Salvatore Vitale di Lago Patria (Giugliano, Na). Tra canzoni di Carlo Faiello, parti recitate in italiano, musiche di Roberto De Simone, brani di tradizione orale, l’Ave Maria di Fabrizio De Andrè, ad essere narrata è sempre l’eterna lotta tra il bene e il male. Una connotazione più contemporanea e un linguaggio più originale per una delle rappresentazioni più antiche del teatro napoletano. 
“Da cinque anni proponiamo per il Natale La Cantata, ogni anno, però, sempre diversa” - spiega Carlo Faiello - “Quest’anno ho scelto un allestimento più minimale e essenziale optando per la forma concerto". Pochi segni, quindi, per caratterizzare un personaggio. Ma l’essenzialità non è l’unico tratto distintivo di questa Cantata, Faiello giocando con la tradizione trasforma Belfagor in un Mefistofele di goethiana memoria, munito di libretto rosso pronto ad annotare i nomi di chi gli vende l’anima. Vestito in doppio petto si ispira dichiaratamente a John Milton, de L’Avvocato del diavolo, con citazioni dalla Divina Commedia, proprio come nel film di Taylor Hackford. Torbido e malefico interrompe, provoca la voce narrante, che ignora la presenza demoniaca e continua a raccontare la storia di Maria e Giuseppe in viaggio da Nazareth a Betlemme, ostacolati dal demonio e protetti dalla spada divina dell’Arcangelo Gabriele. Tra lazzi, parti recitate in italiano, la musica di De Simone, le canzoni tradizionali l’Ave Maria di Fabrizio De Andrè a essere narrata è sempre l’eterna lotta tra il bene e il male. Fanno capolino in quest’allestimento anche i personaggi di Razzullo, lo scrivano inviato in Palestina per il censimento affetto da fame atavica, e Sarchiapone, il barbiere in fuga per evitare la galera. Una connotazione più contemporanea e un linguaggio più originale per una delle rappresentazioni più antiche del teatro napoletano. 
Sul palco Franco Javarone, Fiorenza Calogero, Paola Salurso, Massimo Masiello, Lello Ferraro e il Quartetto Domus Ars: con Arcangelo Caso, Violoncello, Martina Mollo, Fisarmonica/Piano, Edo Puccini, Chitarra, Arturo Sica, Violino. Arrangiamenti e direzione musicale Carlo Faiello, musiche di Roberto De Simone, Carlo Faiello e brani tradizionali.
 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 28 Dicembre 2016, 12:03
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