Faiello e la Cantata dei Pastori:
show all'Auditorium di Lago Patria
“Da cinque anni proponiamo per il Natale La Cantata, ogni anno, però, sempre diversa” - spiega Carlo Faiello - “Quest’anno ho scelto un allestimento più minimale e essenziale optando per la forma concerto". Pochi segni, quindi, per caratterizzare un personaggio. Ma l’essenzialità non è l’unico tratto distintivo di questa Cantata, Faiello giocando con la tradizione trasforma Belfagor in un Mefistofele di goethiana memoria, munito di libretto rosso pronto ad annotare i nomi di chi gli vende l’anima. Vestito in doppio petto si ispira dichiaratamente a John Milton, de L’Avvocato del diavolo, con citazioni dalla Divina Commedia, proprio come nel film di Taylor Hackford. Torbido e malefico interrompe, provoca la voce narrante, che ignora la presenza demoniaca e continua a raccontare la storia di Maria e Giuseppe in viaggio da Nazareth a Betlemme, ostacolati dal demonio e protetti dalla spada divina dell’Arcangelo Gabriele. Tra lazzi, parti recitate in italiano, la musica di De Simone, le canzoni tradizionali l’Ave Maria di Fabrizio De Andrè a essere narrata è sempre l’eterna lotta tra il bene e il male. Fanno capolino in quest’allestimento anche i personaggi di Razzullo, lo scrivano inviato in Palestina per il censimento affetto da fame atavica, e Sarchiapone, il barbiere in fuga per evitare la galera. Una connotazione più contemporanea e un linguaggio più originale per una delle rappresentazioni più antiche del teatro napoletano.
Sul palco Franco Javarone, Fiorenza Calogero, Paola Salurso, Massimo Masiello, Lello Ferraro e il Quartetto Domus Ars: con Arcangelo Caso, Violoncello, Martina Mollo, Fisarmonica/Piano, Edo Puccini, Chitarra, Arturo Sica, Violino. Arrangiamenti e direzione musicale Carlo Faiello, musiche di Roberto De Simone, Carlo Faiello e brani tradizionali.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 28 Dicembre 2016, 12:03
© RIPRODUZIONE RISERVATA