Davide Van De Sfroos, doppia data
agli Arcimboldi già sold out

Davide Van De Sfroos, doppia data ​agli Arcimboldi già sold out

di Massimiliano Leva
Due date, due sold out. «E vuol dire che tutto è andato bene, che alla gente piace l'esperimento». Parola di Davide Van De Sfroos, l'eroe di queste due serate, il 30 e 31 gennaio al Teatro degli Arcimboldi. L'esperimento è quello del suo ultimo disco “Synfuniia”, canzoni rifatte in veste sinfonica con un'orchestra di quaranta elementi sul palco.

Mica cosa da poco per un artista che ha fatto del dialetto e del folk la sua bandiera. «Tutto è nato da un'idea del maestro Vito Loré – racconta lui. – Ci ho creduto, ho visto nei suoi occhi che si poteva fare. Mi diceva, prendiamo tutto e mettiamolo dentro un contenitori sinfonico e così abbiamo fatto. Gli ho dato carta bianca, anche per la scaletta dei brani da proporre in concerto. Abbiamo scelto di fare solo due date, quasi come se fosse una prova, in linea con l'esperimento che siamo andati a fare con il disco e abbiamo fatto il tutto esaurito».

Il pubblico, anche quello più affezionato al suo stile tradizionale, ha quindi apprezzato? «Magari anche solo curiosità o forse la voglia di ascoltare le nostre canzoni in un modo diverso. Ma questo non è un cambiamento, è solo la voglia di fare qualcosa di diverso. Da febbraio però torno con chitarra, dialetto e passione».

C'è stato timore ad affrontare questa nuova veste sinfonica? «A 50 anni ho ancora la voglia di misurarmi: cerco di capire cosa sta in piedi e cosa no. Ma quando mi metto a guardare la mia carriera come se fossi arrivato sull'alto di una piccola montagna e penso non solo alla musica, ma all'affetto, alle emozioni della mia carriera, ho voglia di tornare a casa: chitarra come una volta, come in una vecchia osteria. Ed è quello che farò con il prossimo tour, appunto, che partirà da febbraio, quello con le canzoni come le ho scritte la prima volta».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 1 Febbraio 2016, 09:40
© RIPRODUZIONE RISERVATA