Desire Capaldo: «Snobbata in Italia, canto all'Olympia»

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di Marco Castoro
In tv ha sempre strappato applausi. Da Castrocaro con Massimo Giletti a I raccomandati con Carlo Conti, dove si è esibita in un duetto con Al Bano da brividi.
Ma poi il suo talento vocale è stato bloccato, anzi bocciato in maniera netta: prima con un'eliminazione nella gara tra le nuove promesse a Domenica In, quindi alle audizioni di The Voice quando Riccardo Cocciante non l'ha voluta nella sua squadra. E neanche Noemi.
Sta di fatto che Desire Capaldo, una dei giovani soprani italiani più promettenti, è dovuta emigrare all'estero per emergere. Così come ha fatto un altro talento, il tenore Gianluca Paganelli che ora risiede a Londra.

Desire, come mai in Italia non è proprio riuscita ad affermarsi?
«Perché nel nostro Paese in molti casi si incontrano impresari e manager con troppa approssimazione e poca professionalità. Che ti promettono dischi e concerti, ma che poi non ti pagano e ti frenano la carriera perché gelosi o preoccupati di perderti».

Dopo le delusioni italiane, lei è andata in Germania
«Sì, ho partecipato a un talent e con il brano Your Love (che ho eseguito sulle note di C'era una volta il West) ho avuto 20 milioni di visualizzazioni su YouTube».

Come si è trovata all'estero?
«Bene. Perché c'è organizzazione, puntualità, competenza e molto rispetto per gli artisti. Non ti promettono la luna per poi non mantenere la promessa fatta. Adesso sono seguita da Angelo Di Napoli, discografico e arrangiatore francese di origine siciliana, scopritore di talenti e soprannominato dai parigini La Leggenda' perché ha lavorato con Sony, Universal e Warner».

Il suo talento è finalmente apprezzato in tutto il mondo...
«Ho fatto concerti in Germania, a Montecarlo, negli Stati Uniti, in Canada. E a Parigi, dove - dopo il théâtre du Châtelet - mi aspetta L'Olympia e un disco in uscita».

Canta sempre in italiano?
«All'estero la lingua italiana è apprezzata perché molto musicale e si accompagna con i gesti. Ecco perché tanti nostri cantanti hanno successo sui palcoscenici stranieri».

Qualche accortezza?
«In Germania non bisogna cantare Con te Partirò' perché è il brano che si suona ai funerali. Mentre il pubblico francese è molto diffidente. Si entra in scena tra il gelo totale. Ti sembra di avere davanti un muro. Ma se arrivi al loro cuore, diventano molto calorosi».

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Ultimo aggiornamento: Lunedì 23 Aprile 2018, 09:36
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