Addio a Enzo Carella, a Sanremo cantò 'Barbara' e stregò Battisti

Addio a Enzo Carella, a Sanremo cantò 'Barbara' e stregò Battisti

di Claudio Fabretti
Quando comparì sul palco di Sanremo, con quei cartelli bizzarri e quei versi nonsense di Barbara, dalla «bocca-albicocca», ai più parve un alieno.

Eppure era davvero così, Enzo Carella, il cantautore romano morto ieri a 65 anni per un arresto cardiaco. Naturale, nella sua geniale naïveté, che trovò il suo canale ideale nei versi surreali di Pasquale Panella. Barbara, per la cronaca, a quel Festival arrivò seconda e divenne un pezzo-cult, ma è soltanto una piccola parte del magical mystery carelliano.

Ascoltando la sua Malamore - uno dei gioielli nascosti del pop tricolore - Lucio Battisti affermò che Enzo era il solo cantante italiano che lo intrigasse. E il suo modo di cantare, indolente e allusivo, stregò anche Renzo Arbore ad Alto Gradimento. Nel 2007, dopo diversi anni di silenzio, era tornato con l’album Ahoh Ye Nànà. Ma restò sempre alieno, anche a quel successo che avrebbe meritato. E oggi la musica italiana si sente più povera e sola, senza il suo E.T.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Febbraio 2017, 08:48
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