Morto Umberto Lenzi, re del poliziottesco all'italiana. Aveva 86 anni
3
È morto Umberto Lenzi. Il regista, sceneggiatore e scrittore, nato a Massa Marittima nel 1931, aveva 86 anni. Tra i più grandi esponenti del poliziottesco all'italiana, Lenzi esordì dietro la macchina da presa nel 1956 con il cortometraggio 'I ragazzi di Trasteverè, per poi realizzare nel corso della carriera 65 film (per cinema e tv). Dopo un primo decennio in cui si dedica a film avventurosi, cappa e spada, di matrice salgariana, peplum e fanta-spionistici, dal 1969 (con 'Orgasmò) dà il via alla lunga produzione di gialli-sexy, sottogenere che deve la sua paternità proprio allo stesso Lenzi. Seguiranno, tra gli altri, 'Così dolce… così perversà e 'Paranoià, tutti interpretati da Carroll Baker. Negli anni '70 la svolta: alternando thriller e poliziotteschi, Umberto Lenzi firma alcuni tra i film più apprezzati dai cultori del genere. Da 'Milano odia: la polizia non può spararè (1974) a 'Napoli violentà (1976), passando per 'Roma a mano armatà (1976) e 'Il cinico, l'infame e il violentò (1977), il regista crea quello che poi diventerà un duraturo legame artistico con Tomas Milian e contribuisce a lanciare Maurizio Merli, sempre impegnato nel ruolo del commissario duro e incorruttibile.
Maurizio Merli
Proprio con Tomas Milian, Lenzi inventa il personaggio de Er Monnezza (presente ne 'Il trucido e lo sbirro' e 'La banda del gobbo', rispettivamente del 1976 e 1977), mentre nel 1980, con 'Mangiati vivi!', il regista torna ad esplorare l'altra tematica che ne contraddistinse la carriera, quella del cannibalismo, già affrontata nel 1972 con 'Il paese del sesso selvaggiò.