Tra Natale a Londra e la Race for the Cure, Lillo&Greg direttori per un giorno a Leggo

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di Michela Greco
«Siamo i direttori? Bene, allora per prima cosa ordiniamo le pizze!». Come sempre pronti a giocare, Lillo e Greg sono tornati ieri a “dirigere per un giorno” il nostro quotidiano, affiancati stavolta da un vice: Marino Alberti, professione musicista, che per ricoprire questo ruolo simbolico ha partecipato all’asta benefica di Komen Italia per raccogliere fondi per la ricerca sui tumori del seno, preludio alla Race for the Cure in programma al Circo Massimo il 19, 20 e 21 maggio.
 
 


Con il simbolo rosa appuntato sul petto, Pasquale Petrolo e Claudio Gregori si sono quindi confrontati con la redazione sulle notizie fresche di giornata. Nel sentire che la Capitale ha il triste primato di città peggiore per i trasporti pubblici, Lillo ha commentato: «Però abbiamo delle buche bellissime, che nel tempo si ingrandiscono e prendono forme interessanti, diventano installazioni degne di essere esposte al Moma. Anche se ci cadi dentro con lo scooter e ti fai malepoi ti fermi ad ammirarle». La coppia comica, che in redazione ha proposto anche degli esilaranti assaggi live del Grande Capo Estiqaatsi e degli ultrà buonisti, è in questi giorni al cinema con Natale a Londra – Dio salvi la regina, commedia in cui Lillo è un malavitoso velleitario ma imbranato e Greg alterna atteggiamenti rassicuranti da boyscout a esplosioni di ferocia.

«Io vengo dalla periferia, Greg da Roma Nord. Io ho vissuto la strada, lui no, infatti sono quello un po’ matto, un po’ eroe, un po’ maledetto – scherza Lillo – La mia adolescenza l’ho passata in un quartiere romano, Tor Pignattara, in cui se eri sovrappeso dovevi pagarla. Tutto ciò mi ha temprato». Con il loro rinnovato potere da direttori, i due propongono di riempire le pagine di Leggo con i tanti progetti artistici in cui sono coinvolti, dalla radio con 610, al teatro con Il mistero dell’assassino misterioso (al Sistina da febbraio), passando per il concerto di Greg con i Frigidaires a Roma il 30 dicembre e arrivando, naturalmente, a Natale a Londra.

Poi, però, trovano anche il tempo di commentare le novità su Donald Trump: «Non mi intendo di politica – interviene Greg – ma in America si respira spesso un’aria di provincia che giustifica i film sui killer con la motosega». «A me non piace Trump – aggiunge Lillo – ma non mi piaceva nemmeno Hillary Clinton, ora vediamo che succede. Di certo hanno fatto entrambi una campagna elettorale demenziale». 
Ultimo aggiornamento: Martedì 20 Dicembre 2016, 11:31
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