'Lasciati andare', la commedia con Toni Servillo: "Il ruolo di Berlusconi? Chiedete a Sorrentino"

'Lasciati andare', la commedia con Toni Servillo: "Il ruolo di Berlusconi? Chiedete a Sorrentino"

di Michela Greco
Molto evocato, in questi giorni, in relazione a Loro, il prossimo film di Paolo Sorrentino in cui dovrà incarnare Silvio Berlusconi, Toni Servillo fa il suo exploit in una commedia pura dopo aver sfiorato il genere con È stato il figlio e Vivala libertà.

Giovedì arriva infatti nelle sale Lasciati andare di Francesco Amato, in cui l’invito del titolo è rivolto proprio a lui, psicanalista ebreo rigido e altezzoso, chiuso nel suo mondo intellettuale ma costretto all’esercizio fisico da un allarme colesterolo. Scongiurato l’ambiente della palestra dominato da un insopportabile “frasario da animatori”, il suo Elia Venezia si rivolge all’esuberante personal trainer spagnola Claudia (Verónica Echegui), che fa irrompere nella sua vita l’imprevedibilità e la leggerezza... e personaggi fuori dagli schemi, come un improbabile criminale interpretato da Luca Marinelli. Completa il quadro l’ex moglie Giovanna (Carla Signoris), che vive nell’appartamento accanto ma continua a fargli il bucato.

Inflessibile nel non rispondere alle domande sulla “questione Berlusconi” - «attenetevi a ciò che ha detto l’autore», dice - così come sull’esordio alla regia dello scrittore Donato Carrisi che sta girando a Bolzano, Servillo parla invece volentieri della sua performance più fisica e brillante.

A quale pantheon della commedia avete guardato lei e il regista?
«Francesco si è rivolto ad autori immortali come Lubitsch, Allen, Capra, Wilder e Mel Brooks. In questo film c’è una comicità di stampo anglosassone, pur essendo un’opera schiettamente romana, ambientata al ghetto e con un personaggio che più romano non si può, tantoè indolente e abitudinario. Io ho guardato ad attori capaci di gestire una comicità pensosa, intelligente, come Spencer Tracy, Cary Grant o Kevin Kline».

Elia e Claudia rappresentano la psicanalisi e il fitness, due mondi in cui le persone si immergono in cerca di soluzioni alle difficoltà...
«Ma la soluzione chissà dove sta... Lasciarsi andare significa forse proprio far camminare insieme la mente e il corpo. Non è facile, ma uno degli inviti del film è a essere disponibili all’imprevedibilità della vita».

Ci sono meravigliosi duetti comici...
«È stato un vero piacere. Luca Marinelli è tra i più bravi della sua generazione, lo ha dimostrato spesso. Veronica Echegui sarà una scoperta per il pubblico italiano e Carla Signoris è l’attrice migliore che si possa desiderare nel ruolo di moglie».

Con “Lasciati andare” si muove in territori per lei inconsueti. Oltre alla comicità, c’è anche molta fisicità.
«È stato per me un modo per raccogliere l’invito che il personaggio fa a se stesso alla fine del film, smentendo ciò che dice all’inizio, cioè che nella vita non si cambia. Bisogna anche cambiare».

Ha già voglia di fare altre commedie?
«Se arriva un copione bello come questo, lo farò con grande piacere».

Pensa che la commedia ci aiuti ad affrontare questo momento storico così difficile?
«I problemi seri si affrontano in altri modi, ma mettere delle persone insieme in un cinema per passare due ore spensierate, senza per questo chiudere gli occhi sulla realtà, è un modo civile di stare al mondo».
Ultimo aggiornamento: Martedì 11 Aprile 2017, 09:09
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