Isabelle Huppert al Festival di Cannes 2021: «I registi sono il centro di tutto. Recitando mi connetto con il mio vero io»

Isabelle Huppert al Festival di Cannes 2021: «I registi sono il centro di tutto. Recitando mi connetto con il mio vero io»

di Alessandra De Tommasi

Occhiali da sole anche di sera tardi, vestiti-guaine e sguardo killer: Isabelle Huppert fa dimenticare tutte le ragazzine, starlette e aspiranti dive, che hanno sfilato in questi giorni sul tappeto rosso del Festival di Cannes 2021.

In parte perché l’allure o si ha o non si ha e in parte perché alla Croisette ha già visto e fatto di tutto, dall’apertura alla chiusura passando per la presidenza di giuria passando per i talk al femminile organizzati da Salma Hayek, Women in motion di Kering.

In un’edizione però delicata e quasi del tutto priva di presenze hollywoodiane, quest’icona made in France è scesa in campo – anzi sul tapis rouge – per sostenere il cinema, anche senza alcun film da promuovere o presentare. Fa parte, infatti, della cerchia esclusiva degli “amici speciali” della manifestazione e, in virtù di questo, ha deciso di tenere una masterclass sul suo rapporto con il grande schermo e con il palcoscenico.

Attualmente ha quattro film in uscita: L’ombra di Caravaggio di Michele Placido, in cui interpreta Costanza Sforza Colonna, Joan Verra (il nome è il titolo della protagonista a cui presta il volto); Mrs. Harris goes to Paris, adattamento dell’omonimo bestseller e Les Promesses di Thomas Kruithof.

Qual è la lezione più grande imparata sul campo?
«So che i miei colleghi, soprattutto quelli cinematografici, hanno scelto questo mestiere per indossare i panni di qualcun altro.

Non è il mio caso: per me la recitazione è un modo per connettermi con il mio vero io. E non fa differenza che avvenga sul palco o su grande schermo»

Cosa le regalano personaggi?
«Se mi sta chiedendo se mi cambiano o se mi insegnano qualcosa direi proprio di no, non mi sorprendo mai di me stessa. Con il personaggio ci deve essere feeling immediato, da lì nasce la performance, ma io resto radicata nel presente, non faccio voli pindarici».

Il pubblico, invece, secondo lei cosa cerca?

«Vuole essere intrattenuto e stimolato, il che non vuol dire che le domande proposte dall’arte trovino sempre risposta».

È una di quelle attrici che si lascia plasmare dai registi?

«Per me sono il centro di tutto, gli incontri che contano e che mi convincono ad accettare un copione. Quello che mi interessa è come un film maker vede una storia, quella del personaggio, e cosa mi trasmette».

Non ha una lista dei ruoli del cuore?
«Macchè, non è su quello che baso le mie scelte, mi affascina costruire un ruolo con il regista e questo mi rende libera, poco convenzionale, su qualunque set».


Ultimo aggiornamento: Martedì 13 Luglio 2021, 21:03
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