'In guerra per amore' da domani al cinema, Pif a Leggo: “Riprese dure, ora mi rilasso”

'In guerra per amore' da domani al cinema, Pif a Leggo: “Riprese dure, ora mi rilasso”

di Michela Greco
«Sono il nuovo direttore, voglio cambiare tutto, scambiarvi le scrivanie e i ruoli e aumentare gli stipendi... solo per il gusto di abusare del mio potere». Pif è arrivato come un divertente ciclone, ieri, a Leggo per diventare direttore per un giorno in occasione dell'uscita di In guerra per amore, nelle sale da domani.
 
 

Quasi un prequel di La mafia uccide solo d'estate - con i protagonisti che hanno gli stessi nomi (Flora e Arturo) immersi in una commedia che parla di mafia - l'opera seconda di Pierfrancesco Diliberto «è stata un'esperienza più impegnativa. Girare il mio primo film - ha raccontato l'attore - è stato più divertente, ero incosciente e non avevo addosso troppe aspettative. Stavolta ho lavorato con la sensazione di avere tutti i fucili puntati contro, con un budget più che raddoppiato per un'opera in costume con tantissime comparse. Però mi sto divertendo ora, un po' come il pornodivo Trentalance che disse di non godere mentre girava i film, ma giorni dopo ripensandoci». 

La storia è quella dello sguattero di un ristorante di New York (Pif), che per amore di Flora (Miriam Leone), promessa sposa al figlio di un boss, si arruola con gli Alleati e partecipa allo sbarco in Sicilia del 1943: «In quell'occasione gli americani chiesero aiuto alla mafia per controllare il territorio contro il fascismo e il nazismo, poi però l'aiuto non si interruppe e la mafia funzionò anche da sentinella anticomunista». E sulle voci di un presunto flirt con la Leone scherza: «Magari ci casca».

Pif è stato protagonista della riunione di redazione di Leggo nel giorno delle scintille alla Camera in merito alla riduzione degli stipendi dei parlamentari: «Sono d'accordo - ha commentato - ma non bisogna esagerare, è giusto che chi si prende la responsabilità di amministrare la cosa pubblica guadagni bene. Certo mi fa incavolare che un deputato siciliano guadagni quanto un deputato nazionale, ed è scandaloso constatare che per alcuni le presenze in Parlamento sono bassissime».

L'attore, regista e personaggio tv ha poi raccontato di non rimpiangere la vita da Iena, perché «in qualche modo lo sono ancora, torno spesso nella trasmissione. Solo che ora non tornerei a quel ritmo lavorativo», e poi ha ironizzato sulla notizia romana del complotto dei frigoriferi: «Attenzione alla lobby dei frigo che si gettano da soli! - ha scherzato - Mi fanno paura quelli che vanno in Parlamento come se fossero al bar, spesso la fanno troppo semplice».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 26 Ottobre 2016, 08:56
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