Il buco dell'ozono si restringe, ma resta
l'allarme per il riscaldamento globale
«La ricostruzione dello strato di ozono che protegge la Terra dalle radiazioni ultraviolette del sole è a buon punto, grazie all'azione internazionale concertata contro i gas distruggi-ozono, come i Cfc», afferma il rapporto del Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (Unep) e dell'Organizzazione meteorologica mondiale (Omm). Il Protocollo di Montreal, siglato nel 1987, a distanza di due decenni sta dando i suoi effetti: «Entro il 2030 avrà impedito due milioni di casi di cancro alla pelle - ha affermato il direttore esecutivo di Unep, Achim Steiner - evitato danni al sistema immunitario e problemi agli occhi, protetto la fauna e l'agricoltura». Steiner ha precisato che tuttavia ci sono anche enormi sfide, e il successo del Protocollo di Montreal dovrebbe incoraggiare ulteriori azioni non solo sulla protezione dell'ozono ma anche sul clima. «L'azione internazionale sull'ozono è un grande successo ambientale - ha precisato il segretario generale di Omm, Michel Jarrau - lo stesso livello di urgenza e unità dovrebbe essere usato per affrontare l'enorme sfida del riscaldamento climatico».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Settembre 2014, 22:22
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