Parsons Dance, al Brancaccio coreografie mozzafiato e senza frontiere

Parsons Dance, al Brancaccio coreografie mozzafiato e senza frontiere

di Simona Santanocita
Il sipario del Teatro Brancaccio si schiude questa sera su uno degli spettacoli più solari, vibranti e ipnotici, rappresentati dalla compagnia di ballerini Parsons Dance, fondata da David Parsons, icona della post modern dance statunitense, insieme all'altro genio creativo e light designer Howell Binkley. 
In scena la dirompente forza atletica dei danzatori darà vita ad un repertorio capace di coniugare energia e positività, acrobatica e comunicativa, proprio come per la richiestissima coreografia Caught (brano dell'82 che David Parsons creò per se stesso). 

Definita dalla critica una delle più grandi coreografie degli ultimi tempi, lascia ammirare al pubblico, in un incredibile assolo su musiche di Robert Fripp, un danzatore apparentemente sospeso in aria grazie ad un gioco di luci stroboscopiche. 

Accanto a questo cult, altri classici della Parsons Dance, come Union, Hand Dance e In The End; e, in anteprima europea, due affascinanti brani originali, in cui i ballerini scelti per virtuosismo, energia e sex appeal, trascineranno emotivamente gli spettatori come un ciclone. 

A calcare la scena, Sarah Braverman, Ian Spring, Elena d'Amario (proveniente dal talent Amici che le ha fatto vincere una borsa di studio con la Parsons Dance a cui si è unita nel 2011), Geena Pacareu, Omar Romàn De Jesùs, Eoghan Dillon, Zoey Anderson e Justus Whitfield. 

Di grande importanza poi, oltre al ruolo di light designer rivestito da Howell Binkley, unico nell'esaltare con fantasia e immaginazione le performance della compagnia, i costumi, alcuni dei quali sono stati disegnati da Luca Missoni (figlio di Ottavio e Rosita).
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 29 Marzo 2017, 09:46
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