Scuola, via al concorsone: sul web
è subito polemica. Il Miur: "Tutto regolare"

Scuola, via al concorsone: sul web è subito polemica. Il Miur: "Tutto regolare"

di Lorena Loiacono
E' partito tra le polemiche il concorso della scuola che ieri ha visto tornare tra i banchi, una prima parte degli oltre 165mila candidati. A rompere il ghiaccio, ieri, 1912 docenti per i 770 posti di storia dell'arte e tecniche agrarie, liuteria, tecnologie nautiche, tecnologie meccaniche e design del libro.

Tra sindacati sul piede di guerra, a suon di ricorsi in tribunale per i non abilitati, e allarmi di irregolarità dell'ultimo minuto, il primo giorno di prove scritte in realtà non ha avuto alcun intoppo. Mentre sul web dilagavano proteste dei candidati per presunte irregolarità tra Roma e Palermo, il ministro Stefania Giannini rassicurava: «Nessun problema, questo storicamente è il concorso più grande della scuola italiana. Le commissioni sono pronte ed adeguate al compito non facile. Dopo tanti anni si torna alla Costituzione: l'abilitazione è un titolo fondamentale ma non è il concorso. La cattedra si ottiene con una selezione pubblica come, appunto, prevede la Costituzione».

E allora ecco che l'ansia da esame, per una volta, ha colpito anche loro: i docenti precari che, essendo tutti abilitati, da supplenti sono stati per anni dall'altra parte della cattedra, a dare voti. Si tratta di oltre 165 mila insegnanti precari che fino al 31 maggio saranno alle prese con le prove scritte per ottenere una delle 63.712 cattedre. Intanto dai sindacati parte l'offensiva di fine anno: il 12 maggio, come già previsto, ci sarà lo sciopero generale dei Cobas e dieci giorni dopo, il 23 maggio, quello annunciato ieri durante la manifestazione a Montecitorio dai sindacati Cgil, Cisl, Uil e Snals. Una protesta sui temi caldi come il contratto, la stabilità del lavoro, la qualità dell'apprendimento e la partecipazione democratica.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 29 Aprile 2016, 08:32
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