Scuola, classi piene e cattedre vuote. “Problema dovuto al controesodo dei prof del Sud”

Scuola, classi piene e cattedre vuote. “Problema dovuto al controesodo dei prof del Sud”

di Lorena Loiacono
Il vero assente a scuola, quest'anno, è il professore. E così, a un mese e mezzo dall'inizio dell'anno scolastico, sono ancora troppe le classi rimaste scoperte.

I ragazzi vedono avvicendarsi supplenti sempre nuovi in attesa di quello definitivo. O magari del docente di ruolo. I problemi che stanno rallentando l'avvio delle lezioni sono legati sia alla mobilità straordinaria prevista dalla riforma della Buona Scuola, per cui hanno fatto domanda di trasferimento 200mila docenti con uno stravolgimento degli organici delle singole scuole, sia alle cosiddette assegnazioni provvisorie che consentono ai neoassunti di prendere il ruolo e chiedere però una cattedra diversa da quella di destinazione, per rimanere vicino casa e rimandare la partenza. I problemi maggiori si stanno registrando soprattutto nelle regioni centrali e settentrionali, svuotate dall'esodo dei docenti meridionali che hanno scelto di tornare nelle città d'origine. 
Ma le cattedre intanto restano vuote. A risentirne maggiormente sono i ragazzi, tutti quegli studenti che ad oggi si ritrovano ancora con i supplenti a rotazione. Secondo un sondaggio di Skuola.net su un campione di circa 3800 ragazzi delle scuole superiori, il 70% degli studenti ha cambiato professore anche se non era previsto dai programmi, tra questi la metà ha cambiato tre o più docenti. 

E così per oltre un ragazzo su due le lezioni, a settembre, non sono iniziate regolarmente e ancora oggi, per il 43% degli intervistati, i disagi vanno avanti. Dopo un mese e mezzo dall'inizio della scuola, infatti, c'è ancora un 28% di ragazzi che frequentano con orario ridotto per mancanza del docente e, nelle ore scoperte, il 38% dichiara di non fare nulla, il 34% fa lezione con altri insegnanti e il 28% esce prima da scuola o entra un'ora dopo. 
Una situazione di grande disagio che riguarda anche le famiglie, alle rese con cambi di orari e ritardi sul programma. Le cause? Per il 47% dipende dalla riforma della Buona Scuola e per il 15% dai professori che non hanno accettato il trasferimento.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 27 Ottobre 2016, 08:56
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