Lo studio della Nasa firmato da sei donne: “Tutte italiane e quasi tutte precarie”

Lo studio della Nasa firmato da sei donne: “Tutte italiane e quasi tutte precarie”
Edwige Pezzulli, Rosa Valiante, Maria Orofino, Raffaella Schneider, Simona Gallerani e Tullia Sbarrato, sono loro le sei donne della Nasa. Tutte italiane, tutte scienziate, tutte che lavorano per la Nasa e che hanno contribuito alla realizzazione di uno studio sui buchi neri dell'Universo primordiale.

Tre di loro non hanno nemmeno cmpiuto 30 anni eppure hanno già spiccato per le loro capacità a livello mondiale. Le sei astrofisiche hanno portato avanti uno studio in cui raccontano cosa è successo nei primi milioni di anni dopo il Big bang. Delle sei solo una ha un contratto a tempo indeterminato, tutte le altre sono precarie. Anche se non segneranno la storia, come racconta anche il Corriere.it, il fatto che ci sia uno studio condotto da sole donne e tutte italiane è sicuramente motivo di orgoglio per il nostro Paese.

«Abbiamo usato le osservazioni dello Sloan digital sky survey e del telescopio spaziale Chandra per osservare le attività di buchi neri quando l'Universo aveva meno di 800 milioni di anni - spiega Edwige Pezzulli - guardando lontano infatti è come se guardassimo indietro nel tempo». Il loro studio ha fatto chiarezza sui buchi neri nati dopo il Big bang e hanno spiegato: «Non riusciamo a vederli perché il loro accrescimento, il periodo in cui aumentano di dimensioni divorando materia ed emettendo radiazioni, è molto rapido e si spegne in fretta».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 31 Maggio 2017, 17:41
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