Bimbi nascono "inquinati", ecco come prevenirlo durante la gravidanza
«Le famiglie - dice Chiamenti - sono ancora ignare dei gravi pericoli che su questo terreno corrono i figli e perciò l'educazione sul tema ambiente-inquinamento deve entrare nella routine del lavoro quotidiano del pediatra di famiglia». Nell'iniziativa di formazione per i pediatri Fimp è supportata da professionalità italiane e straniere. Si tratta di una Scuola a 360 gradi, nella quale i pediatri di famiglia acquisiranno le conoscenze necessarie ed urgenti come: l'utilizzo degli strumenti per l'educazione ambientale dentro e fuori l'ambulatorio, le modalità per allertare i genitori sull'uso degli strumenti audiovisivi e i migliori consigli sui modi di far vivere a bambini ed adolescenti la vita all'aria aperta. «Creeremo una rete di pediatri sentinella - aggiunge Maria Grazia Sapia - che possa produrre sul campo osservazioni e valutazioni per statistiche e studi utili a tutta la comunità scientifica». Ernesto Burgio, docente della Scuola di formazione e uno dei maggiori esperti europei in materia di ambiente ed inquinamento, osserva che «negli ultimi 30 anni è letteralmente cambiata la composizione dell'aria che respiriamo e di tutto quello che è intorno a noi, di conseguenza le problematiche ambientali sono strettamente connesse con la nostra epoca. E quando ad essere affetti da patologie sono i bambini appare ancora più evidente la 'perversionè della vita umana che produce da sola le proprie malattie».
«Gli uomini che cambiano l'ambiente - continua Burgio - cambiano se stessi e questo è un circolo vizioso che soltanto negli ultimi anni abbiamo imparato a nostre spese. Sappiamo che i cambiamenti che apportiamo all'ambiente inquinano, sappiamo che se inquiniamo ci ammaliamo, sappiamo cause ed effetti delle nostre malattie. Eppure saperlo non basta per capire che i cambiamenti non fanno sconti e che in verità a cambiare siamo proprio noi». Per i pediatri «è auspicabile che l'iniziativa della Fimp desti l'interesse non solo dell'ambiente medico e in primis dei pediatri, ma di tutta la società civile e che l'iniziativa sia supportata anche dalle istituzioni».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 6 Luglio 2016, 20:33
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