Banane, miele e mandorle i migliori alleati contro l'insonnia. No ad alcool e formaggio
di Eleonora Giovinazzo
I cinque alimenti alleati del sonno:
1 - La banana. E’ ricca di magnesio, un miorilassante che insieme alla serotonina e alla melatonina in essa contenute, favorisce il sonno aiutando i muscoli a rilassarsi.
2 - Il miele. Il glucosio presente in un cucchiaino di miele avvisa il cervello di spegnere l’orexina, un importante neurotrasmettitore che regola il ritmo sonno-veglia. Secondo un sondaggio realizzato dalla Simba Sleep (azienda che produce materassi), il 53% delle persone non è in grado di spegnere la mente quando spegne la luce.
3 - Le mandorle. Il triptofano e il magnesio in esse contenuto contribuiscono a stabilizzare il ritmo cardiaco, regolando anche la funzione dei nervi e riducendo la tensione muscolare.
4 - L’avena. Essendo un cereale ricco di melatonina, concilia il sonno. Provoca inoltre la produzione di insulina, aumentando il livello di zucchero nel sangue.
5 - Il tacchino. Il triptofano in esso contenuto induce il sonno e aiuta a dormire meglio.
I cinque alimenti nemici del sonno:
1 - L’alcool. Se è vero che un bicchierino può indurre sonnolenza, è pur vero che bere alcool provoca un sonno maggiormente più disturbato nella fase profonda e può portare ad essere storditi il giorno seguente.
2 - I cibi piccanti. Possono risultare indigesti. L’ipotesi è che la capsaicina, principio attivo presente nel peperoncino, possa influenzare il sonno attraverso i cambiamenti della temperatura corporea.
3 - I cibi grassi. Portano lo stomaco ad affaticarsi per digerirli. La produzione di acido può provocare bruciore di stomaco e interrompere il sonno.
4 - Il caffè. La caffeina impiega dai 30 ai 60 minuti per raggiungere un suo massimo livello nel sangue. Il corpo tende ad eliminare metà della sostanza in tre/cinque ore, fino ad arrivare ad un massimo di 10 ore.
5 - Il formaggio. Quello stagionato e le carni lavorate contengono livelli elevati di tirammina, una monoammina in grado di stimolare il rilascio di noradrenalina dalle vescicole neuronali causando vasocostrizione, con aumento dei battiti cardiaci e della pressione sanguigna.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 6 Febbraio 2017, 16:25
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