Neoplasie del sangue: ecco i farmaci che favoriscono la morte delle cellule tumorali

Neoplasie del sangue: ecco i farmaci che favoriscono la morte delle cellule tumorali

di Antonio Caperna
Si aprono nuove prospettive di cura per i pazienti con leucemia linfatica cronica e il Centro di Ematologia del Policlinico Umberto I di Roma, la più grande realtà italiana per la cura delle malattie del sangue, si conferma in prima linea nel fronteggiare la sfida di questo tipo di tumori.

«Il nostro Centro di Ematologia è una struttura specializzata nel trattamento delle patologie del sangue. Un servizio di eccellenza, che garantisce un approccio multidisciplinare, un punto di riferimento per pazienti di tutte le età– dichiara il prof. Robin Foà, Direttore del Centro di Ematologia, Policlinico Umberto I, Università “Sapienza” di Roma – Da anni conduciamo un'intensa attività̀ di ricerca in campo biomedico con numerosi protocolli di ricerca clinica sui nuovi farmaci e sulle nuove modalità di cura che stanno rivoluzionando la gestione clinica dei pazienti. Ad esempio, per la leucemia linfatica cronica sono tempi di grandi progressi ed è oggi possibile offrire terapie sempre più mirate e personalizzate, basate sulle caratteristiche genetiche del tumore. Tra queste va ad aggiungersi una innovativa forma di terapia basata su un farmaco in grado di attivare la morte programmata delle cellule tumorali».

La leucemia linfatica cronica, che in Italia ogni anno registra circa 3mila nuove diagnosi, è una malattia tumorale cronica che colpisce il midollo osseo e il sangue. L’ematologia italiana è fra le prime al mondo nella ricerca e cura delle neoplasie ematologiche (leucemie, linfomi, mieloma) con una rete di centri specializzati di eccellenza come il Policlinico Umberto I, un esempio unico di integrazione tra Ricerca, Diagnostica Avanzata e Clinica.

«Oggi in Italia disponiamo di un nuovo farmaco ‘intelligente’ per la cura di pazienti con leucemia linfatica cronica, il venetoclax, recentemente approvato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) – specifica il prof. Foà – Si tratta del primo di una nuova classe di farmaci in grado di attivare la morte programmata delle cellule tumorali, incluse quelle cancerose nei pazienti affetti da leucemia linfatica cronica. I risultati stanno dimostrando che questa nuova terapia orale è in grado di offrire tassi importanti di risposta anche in chi ha quadri clinici difficili da trattare. Una nuova forma di trattamento che apre, per i pazienti per cui vi è l’indicazione, nuove ed importanti prospettive di controllo della malattia. In alcuni casi, in pazienti recidivati, si possono ottenere anche quadri di remissione completa. Per queste persone oggi si può ragionevolmente ipotizzare di interrompere la terapia mentre finora alcune delle cure prescritte erano a vita».

L'AIFA ha recentemente approvato la rimborsabilità in Italia del venetoclax di AbbVie, il primo farmaco in grado di inibire in maniera selettiva la funzione della proteina BCL-2 e quindi di attivare la morte programmata delle cellule tumorali (apoptosi), incluse le cellule cancerose nei pazienti affetti da leucemia linfatica cronica. Il farmaco va assunto per via orale ma comunque sempre somministrato da mani esperte e in centri ematologici.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Dicembre 2017, 19:36
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