Roma, acqua: niente decreto. Rischio razionamento a partire da lunedì
di Fabio Rossi
LE IPOTESI
Negli ultimi giorni a Palazzo Chigi si era lavorato per un decreto che consentisse, nelle regioni coinvolte dall'allarme siccità, di superare i limiti di captazione dalle singole sorgenti, fissati dalle concessioni, almeno fino a quando non saranno superate le condizioni meteorologiche eccezionali (con l'assenza di precipitazioni) di questi ultimi tempi. Ma, visto anche il clamore suscitato dalla situazione del lago di Bracciano, quest'opzione è stata almeno momentaneamente accantonata: il provvedimento non è all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri di oggi. «La Regione, il Comune e l'Acea stanno lavorando a una soluzione che possa evitare che migliaia di cittadini romani restino senz'acqua - sottolinea il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti - Un'ipotesi che giudico non accettabile».
IL TAVOLO
La cabina di regia Regione-azienda istituita tre giorni, fa con la mediazione di Virginia Raggi, è all'opera per cercare una soluzione. Ieri è arrivata una proposta di Acea alla Regione che sarebbe però stata respinta: lo scoglio restano sempre i prelievi, sui quali lo scontro continua. Per l'azienda è «errato parlare di altre fonti», rispetto a Bracciano: «l'unica fonte dalla quale è possibile prelevare più acqua è il Peschiera», ma l'acquedotto, «realizzato più di 8 anni fa, non può captare più di 9.100 litri al secondo». Un limite confermato anche dai dati presentati ieri dalla Uil di Roma e Lazio: «L'acqua non manca, mancano le strutture per portarla a Roma - spiega il segretario generale Alberto Civica - Il Peschiera da solo sarebbe in grado di servire tutta Roma, ma a condizione di raddoppiare la condotta che trasporta l'acqua in città. Se Comune, Regione e Governo si mettessero insieme, probabilmente le strutture si realizzerebbero in pochissimo tempo».
IL RISCHIO
A questo punto scatta il conto alla rovescia per il razionamento dall'acqua, ogni giorno più possibile: tra riserve idriche e tempi tecnici per mettere a punto il piano di rotazione, i rubinetti romani potrebbero restare chiusi a rotazione a partire da lunedì. Le stime dell'Acea parlano di turni da otto ore senz'acqua (su 24), che interesserebbero circa un milione e mezzo di romani, anche se i tecnici sono al lavoro per ridurre i disagi, restringendo (magari della metà) gli intervalli di tempo in cui l'erogazione idrica sarà sospesa.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 28 Luglio 2017, 08:00