Presa della Bastiglia, cosa si ricorda in questa data e perché quest'anno le celebrazioni hanno un'importanza epocale

Presa della Bastiglia, cosa si ricorda in questa data e perché quest'anno le celebrazioni hanno un'importanza epocale

di Federica Macagnone
Gli occhi del mondo sono puntati sui festeggiamenti del 14 luglio in Francia. Non solo perché è una giornata ricordata in ogni angolo del pianeta come la data che ha cambiato il volto della Storia, ma soprattutto perché Donald Trump ha accettato l'invito del presidente Macron nella capitale francese per assistere insieme a lui alle celebrazioni: un incontro su cui ci sono altissime aspettative, alla luce delle recentissime polemiche sul fatto che gli Usa si sono svincolati dagli accordi di Parigi sul clima, ma anche delle parole dello stesso Trump che proprio ieri, in conferenza stampa, ha detto: «È un'occasione speciale, qualcosa potrebbe accadere per quanto riguarda gli accordi di Parigi: se dovesse accadere sarebbe stupendo».

La storia. La presa della Bastiglia è l'avvenimento che segna l'inizio della Rivoluzione: in quella giornata del 1789 il popolo di Parigi assaltò la fortezza militare, simbolo dell'antico regime, per procurarsi la polvere da sparo che non aveva trovato all'Hotel des Invalides, dove aveva già trafugato le armi. Gli insorti riuscirono a penetrare, liberarono i pochi prigionieri che erano rimasti e decapitarono le guardie uccise nel corso del combattimento. La rivolta dette il via a un periodo di tumulti che portarono alla fine della monarchia assoluta nel Paese: oggi viene ricordata come il passaggio fondamentale di quella Rivoluzione che scatenò un'onda d'urto in tutta Europa.

Le celebrazioni. La Fête de la Fédération, che segna l'unità dei Francesi sotto una Costituzione comune, è il primo passo verso la nazione moderna che oggi conosciamo: la festa viene celebrata con fuochi d'artificio in tutte le città del Paese e con la tradizionale parata militare lungo gli Champs-Elysées di Parigi davanti al Presidente, alle massime autorità dello Stato e agli ospiti stranieri: oltre al passaggio della “Patrouille de France”, l'equivalente delle nostre Frecce tricolori, sfilano tutte le specialità delle forze armate.

Macron-Trump. Ma quest'anno la parata sarà diversa: circa 150 soldati americani marceranno insieme ai militari francesi per commemorare il centenario dell'ingresso nella prima guerra mondiale degli Stati Uniti. Ospite d'eccezione Donald Trump che, insieme a Emmanuel Macron, ricorderà lo storico legame tra le due nazioni. Secondo Le Monde, il Presidente francese aveva invitato Trump a Parigi per le celebrazioni del 14 luglio a maggio durante un vertice Nato a Bruxelles, ma non aveva ricevuto alcuna risposta. Macron è tornato alla carica durante una telefonata con il presidente degli Stati Uniti il 27 giugno, incassando il sì del tycoon.

Un incontro particolare, quello di oggi, che potrebbe aprire uno spiraglio sullo spinoso tema del clima. «È un'occasione molto speciale, qualcosa potrebbe accadere per quanto riguarda gli accordi di Parigi: se dovesse accadere sarebbe stupendo, altrimenti sarà lo stesso» ha detto il presidente Usa in conferenza stampa insieme al presidente francese. «In merito alla questione climatica, rispetto la decisione del presidente Trump - aveva ribattuto Macron, ribadendo la volontà di perseguire gli accordi di Parigi - I nostri disaccordi sull'intesa sul clima sono legati anche a impegni di campagna elettorale presi da Trump. Il fatto che ci sia questo problema non deve impedire discussioni su altri temi. Condividiamo diverse cose molto importanti. Sul clima, bisogna continuare a discutere: io rispetto la determinazione americana nel voler conservare i posti di lavoro, ma credo che ciò sia compatibile con gli accordi di Parigi. Oggi non ci sono cambiamenti, ma una volontà condivisa di continuare a discutere per trovare la miglior intesa possibile».
L'accordo c'è, invece, sul tema della lotta al terrorismo. «Con Donald Trump c'è una convergenza di vedute su diversi temi, tra cui la lotta al terrorismo. Vogliamo avviare diverse iniziative diplomatiche forti per contribuire alla stabilizzazione della Libia. Sull'incontro, dunque, ci sono altissime aspettative, ma non tutti in Francia hanno accolto con giubilo la presenza del Presidente americano.

Le proteste. Jean-Luc Melenchon, candidato della sinistra alle ultime elezioni presidenziali, ha dichiarato che il tycoon non è il benvenuto, mentre migliaia di persone sono scese per le strade di Parigi per creare una "zona no Trump" per il Presidente degli Stati Uniti. “L'alleanza di Parigi contro Trump” manifesta presso la simbolica Place des Etats-Unis, ex sede casa dell'ambasciata degli Stati Uniti: il gruppo si schiera contro le politiche del cambiamento climatico adottate dal Presidente Usa e il “travel ban”. 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 14 Luglio 2017, 13:34
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