Secondo i pm contabili, quindi, sarebbe stata violata la norma che impedisce di conferire incarichi in enti pubblici «a coloro che, nei due anni precedenti, abbiano ricoperto cariche in enti di diritto privato o finanziati dall'amministrazione o dall'ente pubblico che conferisce l'incarico».
Nella sentenza, però, i giudici scrivono che «l'inconferibilità è riferibile esclusivamente agli enti di diritto privato finanziati dall'amministrazione o dall'ente pubblico conferente, e non agli enti pubblici», come appunto l'Asp, «che è un ente pubblico non economico». Le accuse vengono quindi ritenute «infondate».La condotta di Pizzarotti, si legge nella sentenza, «non sarebbe connotata né da dolo né da colpa grave, considerato che il sindaco ha affrontato la questione con estrema prudenza e diligenza, chiedendo ausili interpretativi attivati dai funzionari, che hanno scrupolosamente condotto l'istruttoria anche sulla base dei pareri resi dall'Anci e dall'Avvocatura comunale».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 30 Marzo 2018, 18:59
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