L'iniziativa viene presentata in mattinata da Fratelli d'Italia ed è articolata in due proposte di legge: una per aumentare le pene a chi aggredisce un pubblico ufficiale e «garantire la punibilità elevando la pena»; la seconda per modificare il reato di tortura, a lungo dibattuto in Italia e introdotto nella scorsa legislatura. «Gli uomini e le donne in divisa - spiega Meloni - devono poter svolgere il loro lavoro in sicurezza e con dignità».
Fratelli d'Italia ha presentato due proposte di legge per aumentare le pene a chi aggredisce un pubblico ufficiale e per modificare il reato di #tortura che, così com'è codificato oggi, impedisce alle forze dell'ordine di svolgere il proprio lavoro. Difendiamo chi ci difende! pic.twitter.com/pdzwOLGM2G
— Giorgia Meloni ن (@GiorgiaMeloni) 12 luglio 2018
Con l'introduzione del reato «gli agenti sono stati mortificati» e non sono stati messi in condizione di svolgere il loro lavoro perché basta un «insulto - afferma - per rischiare pene fino a 12 anni».
Fdi punta dunque a trasformare il reato in una «circostanza aggravante», perché così come è previsto «è sproporzionato». Ma dire che la nuova legge impedisca agli agenti di «fare il loro lavoro», come twitta Meloni, «è offensivo e irricevibile», secondo il presidente del Pd Matteo Orfini.
Ormai stiamo scavando. Sono certa che anche le forze dell’ordine trovino questa affermazione offensiva. https://t.co/RRsMNqHyRm
— fiorella mannoia (@FiorellaMannoia) 12 luglio 2018
«Semmai il tema è come rafforzare quella legge per renderla più efficace nell'evitare abusi». «Qualsiasi tentativo di sfiorare il reato di tortura, per cancellarlo, sarà contrastato con tutta la nostra determinazione», afferma la segretaria di Possibile Valeria Brignone. È il tentativo di introdurre il «modello Egitto», denuncia il segretario del Prc Maurizio Acerbo.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 12 Luglio 2018, 21:40
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