Legge elettorale, arriva il Rosatellum 2.0: c'è l'intesa fra Pd, FI, Lega e Ap. No di M5S e Mdp

Arriva il Rosatellum 2.0: c'è l'intesa fra Pd, FI, Lega e Ap. No M5S e Mdp
Arriva il nuovo Rosatelluim, su ci c'è l'intesa fra Pd, forza Italia, Lega e Ap. Il relatore alla legge elettorale,
Emanuele Fiano (Pd), ha depositato oggi in commissione Affari costituzionali della Camera il nuovo testo base, il cosiddetto Rosatellum 2.0, che prevede il 36% dei deputati eletti in collegi uninominali e il 64% con metodo proporzionale. 

Con la nuova legge ci si potrà candidare al massimo in tre listini proporzionali diversi. Il testo prevede anche la possibilità che un candidato di un collegio sia presente in tre diverse liste proporzionali. 

Quote di genere sono presenti nel nuovo testo base della legge elettorale. In ogni coalizione nessuno dei due generi può superare la quota del 60% nei collegi uninominali a livello nazionale. La stessa quota è prevista per i partiti per ciò che riguarda i nomi dei listini proporzionali. 

Saranno poi sei i collegi uninominali maggioritari in Trentino-Alto Adige, con i restanti cinque deputati che saranno eletti con metodo proporzionale. Il testo recepisce dunque le modifiche approvate l'8 giugno scorso dall'aula con un voto segreto sull'emendamento Biancofiore-Fraccaro, che ha eliminato dalla regione autonoma il Mattarellum, che prevedeva otto collegi uninominali maggioritari e tre di recupero proporzionale. Il testo prevede anche una soglia regionale del 20% per il recupero proporzionale. 

«Per quello che ne sappiano è un tentativo serio a cui Forza Italia dà un primo via libera. Aspettiamo di leggere ovviamente i contenuti e vedere il calendario ma noi pensiamo che questa nuova proposta possa essere presa in seria considerazione», dice il presidente dei deputati di Forza Italia Renato Brunetta.

Nel centrodestra anche la Lega ha dato il consenso con Gianfranco Giorgetti. Il Pd ha sottolineato che con il Rosatellum 2.0 FI eviterebbe il listone unico con Lega e FdI, a cui sarebbe costretta con l'Italicum, attualmente in vigore. Per Fratelli d'Italia, nonostante il gradimento per la coalizione, Giorgia Meloni ha stroncato il testo: «Mi fa schifo». Il motivo, ha spiegato Ignazio La Russa, è che nella parte proporzionale i deputati verranno eletti in listini bloccati di quattro nomi, come chiede FI, mentre FdI vuole le preferenze. Un sì arriverà anche da Ap contenta per la soglia al 3%.

Se reggerà l'intesa tra tutti questi partiti il testo passerà in Commissione, ma più d'uno solleva timori che in Aula possano riproporsi problemi sui numerosi voti segreti. I collegi uninominali sfavoriscono ora il Pd ora FI nelle diverse regioni, per cui i deputati dei due partiti candidati in quelle regioni potrebbero votare contro. Ad esempio sarebbero eletti più deputati di FI in Campania o in Calabria con il Consultellum che non con il Rosatellum, e così vale per il Pd in Lombardia. Ma rispetto a giugno non c'è più lo spettro di urne anticipate, e questo porta acqua al mulino del Rosatellum 2.0. 

«Se si pensa a fare una porcheria ai nostri danni, una legge pastrocchio con la Lega, siamo pronti a non votare la fiducia. Non è possibile subire di tutto e reggere il moccolo al governo. Questa è la mia posizione personale», avverte l'ex premier Massimo D'Alema dal palco della festa nazionale di Sinistra Italiana minacciando l'addio di Mdp alla maggiroanza che sostiene il governo. 

Il Rosatellum 2.0 è «una legge incostituzionale contro il M5s: quindi, con tutto quello che abbiamo da fare in questi giorni, non perderemo tempo, neanche un istante, a discuterla. Non andrò in Commissione a perdere tempo con chi vuole fare del male alla principale forza politica del paese cercando ci creare una coalizione unica contro di noi», sottolinea il deputato M5s Danilo Toninelli. 


 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 21 Settembre 2017, 17:57
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