'Fratelli d'Italia' non è ancora l'inno nazionale ufficiale, ma c'è chi ha da ridire

'Fratelli d'Italia' non è ancora l'inno nazionale ufficiale, ma c'è chi ha da ridire

di Paola Pastorini
Per sempre Mameli. Dal parlamento il primo sì per il riconoscimento dell'inno del patriota risorgimentale genovese come ufficiale della Repubblica.

È stata approvata in Commissione Affari costituzionali della Camera la proposta di legge del Pd, che si è resa necessaria perché l'Inno da 71 anni è solo «provvisoriamente» nazionale, come stabilì il Consiglio dei ministri il 12 ottobre 1946. E ci sono già le polemiche. Gianluigi Gigli, cattolico e presidente del Movimento per la Vita, ha provocatoriamente proposto di sostituire la «marcetta di terz'ordine» con «'O Sole mio».

Amenità a parte, la legge stabilisce che vengano eseguite tutte le sei strofe e non più solo le prime due. Ma c'è anche un comma che attribuisce al Governo la definizione delle modalità di esecuzione del nelle cerimonie ufficiali, per evitare che il canto duri troppo. E soprattutto che in tanti non ricordino le strofe e fingano solo di cantare.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 24 Luglio 2017, 08:38
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