Dalla guerra al covid, a quella vera e propria, con soldati, armi, carri armati e aerei che si combatte in Ucraina. L'1 aprile il generale Francesco Figliuolo non sarà più il commissario all'emergenza pandemia - attività che svolge dall'1 marzo 2021 - ma potrà dedicarsi a tempo pieno all'altro suo ruolo, quello di Comandante operativo di vertice interforze, che coordina, pianifica e dirige le operazioni dei quasi diecimila militari italiani impegnati in missioni all'estero. È il decreto legge di giovedì scorso a definire l'exit strategy dall'emergenza, indicando all'articolo 2 la nuova struttura che prenderà il posto di quella commissariale: l' 'Unità per il completamento della campagna vaccinale e per l'adozione di altre misure di contrasto alla pandemià che opererà fino al 31 dicembre 2022.
Nove mesi, dunque, prima di lasciare nel 2023 tutte le incombenze in materia al ministero della Salute. Il direttore dell'Unità - che agisce comunque con i poteri attribuiti al Commissario straordinario - sarà indicato a breve da un decreto del presidente del Consiglio. Si tratterà probabilmente di un altro generale che porterà a termine il lavoro iniziato da Figliuolo. Tra i papabili Maurizio Riccò, attuale comandante logistico dell'Esercito. Sarà affiancato da un vicedirettore vicario da scegliere tra i dirigenti di prima fascia del ministero della Salute che, dopo questo periodo di 'traghettamentò riprenderà dal prossimo 1 gennaio in mano il 'pallinò della vaccinazione anti-Covid. Sono stati mesi complicati per il generale lucano, diventato un personaggio popolare con la sua divisa contrassegnata dalle tante onorificenze ed il cappello da Alpino. Iniziati con un'affannosa ricerca di vaccini, all'epoca poco disponibili.
Alla fine del suo incarico si è arrivati a somministrare 135 milioni di dosi.
L'Unità subentra in tutti i rapporti attivi e passivi facenti capo al Commissario straordinario e curerà «la definizione e, ove possibile, la conclusione delle attività amministrative, contabili e giuridiche ancora in corso», attribuite alla competenza di Figliuolo. In vista del subentro dall'1 gennaio 2023, infine, il ministero della Salute è autorizzato ad assumere 56 unità di personale, a partire dall'1 ottobre prossimo, per «garantire le azioni di supporto nel contrasto alle pandemie in favore dei sistemi sanitari regionali, assicurando gli approvvigionamenti di farmaci e vaccini per la cura delle patologie epidemico-pandemiche emergenti e di dispositivi di protezione individuale».
Ultimo aggiornamento: Sabato 26 Marzo 2022, 19:55
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