Camere, il centrodestra: il candidato per il Senato resta Romani. Berlusconi: "Di Maio deve parlare anche con me"

Camere, il centrodestra: il candidato per il Senato resta Romani. Berlusconi: "Di Maio deve parlare anche con me"
«Di Maio deve parlare anche con me...». Silvio Berlusconi ne fa una questione di principio, di metodo, ma anche di orgoglio e legittimazione politica. Durante il vertice di questa mattina a palazzo Grazioli con Matteo Salvini e Giorgia Meloni il Cav, raccontano fonti azzurre, avrebbe ribadito che la trattativa per il rinnovo delle presidenze delle Camere passa necessariamente anche da lui. «I cinque stelle non devono trattare solo con Salvini, ma anche con il presidente Forza Italia, che è uno dei leader della coalizione di centrodestra e il capo di un partito determinante: non possono tener fuori dalla porta Berlusconi», è l'input arrivato da Arcore.

Da qui anche la ferma intenzione di tenere il punto su un nome secco, quello di Paolo Romani, considerato in questo momento l'unico candidato azzurro dell'intera coalizione di centrodestra alla presidenza del Senato. Niente 'conventio ad excludendum', insomma. Con questa mossa, che sarebbe stata condivisa da Gianni Letta e Niccolò Ghedini, riferiscono, Fi vuol stanare non solo Di Maio, ma anche Salvini. Gli azzurri, infatti, non si fidano e temono che la Lega, nelle vesti di un Giano bifrontr, complice il segreto dell'urna, possa giocare di sponda con i cinque stelle per far saltare il banco.

Spetterà infatti al segretario di via Bellerio scegliere «cosa fare da grande», fanno notare ambienti azzurri: ovvero, «il candidato premier delll'intera coalizione di centrodestra o diventare il 'portatore d'acquà, se non il socio di minoranza di un governo grillino». In serata la prova del nove. Alle 19, in via del Plebiscito Berlusconi è tornato a riunire lo stato maggiore di Fi per indicare la linea da tenere a Montecitorio, quando negli uffici M5S si riuniranno i capigruppo di tutte le forze politiche per un nuovo round della trattativa sui vertici del Parlamento e la composizione degli uffici di presidenza.



«Di presidenze parlano i leader e il nostro leader è Silvio Berlusconi: siamo qui per discutere solo di vicepresidenze e segretari d'Aula».
Così, a quanto apprende, i capigruppo di Forza Italia, Renato Brunetta e Paolo Romani in apertura di riunione dei capigruppo, convocata in serata proprio dai cinque stelle per parlare tutti assieme del nodo presidenze, esprimeranno questo concetto.



Intanto il Pd annuncia: ok al confronto sui presidenti di Camera e Senato se si riparte da zero. «Nel comunicato c'era scritto "abbiamo già deciso i presidenti di Camera e Senato, uno a Forza Italia e uno al M5s, ci vediamo e così ve lo diciamo". Bastava un sms sotto quel profilo. Nella tarda serata Forza Italia ha poi detto facciamo un incontro partendo da zero e a quel punto siamo assolutamente disponibili come sempre al confronto, a ragionare insieme». Lo ha detto Ettore Rosato, capogruppo uscente alla Camera del Pd, a Circo Massimo su Radio Capital, parlando dell'elezione dei presidenti di Camera e Senato.

«Non è il momento ancora di dare giudizi sulle persone lo faremo se chiamati a farlo. Il M5S non ha fatto nessun nome ufficialmente, sono più indiscrezioni giornalistiche. Vediamo se questi nomi resistono alla giornata di oggi», h aggiunto Rosato rispondendo a chi gli chiede se i nomi usciti finora per le presidenze di Camera e Senato di Bernini, Romani, Fraccaro e Fico siano all'altezza. «Non tutti - prosegue - si tratta sempre della seconda carica dello Stato. È chiaro che tutti i giudizi sono di parte, ciascuno ha il proprio punto di vista. Cerchiamo di trovare almeno il metodo». 

Alle votazioni per eleggere i nuovi presidenti «non faremo come il M5s quando abbiamo votato Grasso e Boldrini, quando ci fu quasi una occupazione dell'aula. Avremo un atteggiamento responsabile, siamo in Parlamento, ma non sosterremo candidature che non sono condivise», ha sottolineato ancora l'esponente del Pd. «L'Aventino non lo facciamo su nulla, né su questo né sul governo. Saremo all'opposizione in maniera leale come si fa quando si perdono le elezioni».

 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 22 Marzo 2018, 21:46
© RIPRODUZIONE RISERVATA