Sostegno «incrollabile» all'Ucraina con tanto di primi impegni sulla «difesa anti-aerea», l'appello alla «massima moderazione» per tutte le parti in causa in Medio Oriente e la ripartenza del processo di avvicinamento della Turchia all’Unione europea, anche se solo in modo «graduale, proporzionale e reversibile». Mentre continuano ad ampliarsi i fronti di guerra, a Bruxelles va in scena l'ultimo Consiglio Europeo della legislatura.
Tra ieri notte e questa mattina i leader dei Ventisette hanno provato quindi a mostrare i muscoli, lanciando segnali di compattezza a tutto campo e tentando di innestare la marcia giusta per il dopo voto di giugno, anche per quanto riguarda prospettive di medio e lungo periodo, come il futuro del Mercato unico.
I lavori del Consiglio Europeo
E così la lunga cena di lavoro tenuta ieri sera a base di capesante e sogliole, lascia sul tavolo delle conclusioni che non solo "accontentano" il consueto ospite d'onore Volodymyr Zelensky riconoscendo «la necessità di un’urgente fornitura della difesa anti-aerea» (senza indicare però né tempistiche né modalità), ma rilanciano l'impegno per una de-escalation tra gli attori regionali in campo in medio oriente. Sul punto il testo firmato dai leader è il solito gioco di incastri diplomatici che nel confermare il sostegno a Israele pur condannandone le intemperanze, culmina nella volontà dell'Unione europea di seguire la scia degli Stati uniti e del G7 a guida italiana adottando «ulteriori misure restrittive nei confronti dell'Iran, in particolare in relazione agli aeromobili senza equipaggio (UAV) e ai missili». Non solo.
Medio Oriente
Per evitare che l'instabilità regionale si trasformi in un'impennata di arrivi di migranti irregolari, i Ventisette confermano anche il proprio impegno a sostegno del Libano per la gestione di rifugiati, sfollati interni e comunità di accoglienza (nonché «nella lotta al traffico e alla tratta di esseri umani», come chiesto da Giorgia Meloni).
Rapporto Letta
Questa mattina invece, al centro del dibattito c'è il rapporto redatto dall’ex-premier italiano Letta dopo sette mesi di lavoro e centinaia di incontri in tutti i Paesi dell'Ue sul futuro del Mercato unico. «Non c'è tempo da perdere, il gap tra Ue e Usa sta diventando sempre più ampio. Si apre la possibilità di rafforzare il mercato unico per eliminare la frammentazione a partire dai tre» punti rimasti indietro: «l'energia, le telecomunicazioni e i mercati finanziari».
«La proposta principale è quella di integrarli» è il senso del report secondo l'ex segretario dem. «L'altra parte della relazione - ha spiegato arrivando all'Europa building - riguarda la dimensione sociale del mercato unico, come aiutare i lavoratori, come aiutare i cittadini e come promuovere l'innovazione» ricordando «la proposta sulla quinta libertà, che è il modo per aggiungere alle normali libertà tradizionali tutte le libertà della circolazione delle merci servizi capitali e persone una quinta libertà su innovazione, ricerca, conoscenza, competenze, dati e intelligenza artificiale».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 18 Aprile 2024, 11:59
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