LA SQUADRA
Nei fatti, il decreto introduce una "task-force" di giudici che saranno ricollocati su indicazione del Consiglio superiore della magistratura (Csm) nei tribunali dove si registrano i più gravi ritardi nello smaltimento dei processi. Saranno sessanta al massimo i giudici trasferiti. Il team sarà scelto dal Csm verificando prima le scoperture di organico dei tribunali di provenienza, che non potranno essere superiori al 20 per cento. Non solo. A muoversi, si legge, saranno i magistrati degli uffici «in cui il numero e il tempo medio prevedibile di definizione dei procedimenti civili rilevanti ai fini del Pnrr sono inferiori ai rispettivi valori medi nazionali». Ovvero, solo chi ha dimostrato di saper procedere spediti lungo i binari tracciati dalla roadmap europea.
Perché un "bonus Pnrr"? Semplice: perché per i magistrati che dovranno fare le valigie e spostarsi nelle sedi più "disagiate", dove le montagne di fascicoli affastellati sono più alte, saranno previsti incentivi. Anzitutto, scatti di anzianità più veloci. «Il magistrato applicato - prosegue il decreto, avrà accesso «a un punteggio di anzianità aggiuntivo pari a 0,10 per ogni otto settimane di effettivo esercizio di funzioni». E a un'indennità extra pari «allo stipendio tabellare di un magistrato ordinario con tre anni di anzianità». È una soluzione temporanea, certo.
LE CRITICITÀ
L'obiettivo iniziale di ridurre del 90 per cento entro giugno 2026 l'arretrato si è dimostrato, nei fatti, irraggiungibile. Per questo Palazzo Chigi, d'intesa con il ministero guidato da Carlo Nordio, ha cercato una mediazione con la Commissione europea a fine anno. Strappando ai negoziatori di Bruxelles una rimodulazione dei target ritenuti oggi più alla portata grazie a un nuovo step intermedio: la riduzione, entro la fine del 2024, del 65 per cento dell'arretrato civile in Tribunale e del 55 per cento nelle Corti di Appello. Nel frattepo, si prova in ogni modo a spingere sull'acceleratore. Come? Ad esempio con il sistema di incentivi e sanzioni introdotto con la riforma della magistratura ordinaria approvata dal Parlamento in attuazione di una delega della legge Cartabia. Con la previsione, ogni 4 anni, di una "pagella" da parte del Csm per decidere gli avanzamenti di carriera delle toghe.Il ritardo nello smaltimento dei processi è uno dei parametri chiave per il giudizio di merito di Palazzo dei Marescialli. E ancora, nell'ottica di coprire le carenze di organico, la previsione di uno stage ridotto - da diciotto a dodici mesi - per gli ottocento giovani magistrati che passeranno quest'anno il concorso, in modo da spedirli subito nei tribunali.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Aprile 2024, 07:22
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