Berlusconi: Gallitelli candidato premier. Tasse: faremo un taglio choc per tutti

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Il premier italiano, in caso di vittoria del centrodestra alle prossime elezioni, potrebbe essere Leonardo Gallitelli, l'ex comandante dei carabinieri, di 69 anni, a riposo dal 2015. Il nome è stato lanciato a sorpresa da Silvio Berlusconi nel corso di una lunga intervista a Che tempo che fa su Rai3 nella quale il leader di Forza Italia, oltre a parlare della riforma del fisco e della flat tax con aliquote inferiori alle attuali, ha specificato di «avere diversi nomi e di non aver ancora parlato con questa persona che è molto capace. E' qualcuno che non viene dalla politica, qualcuno che possa essere visto come una garanzia come premier».
Il nome di Gallitelli era emerso una decina di giorni fa come possibile candidato del centro destra per la presidenza della Regione Lazio. L'ex generale, nominato comandante dell'Arma nel 2009, durante il governo Berlusconi, è considerato vicino a Gianni Letta. Gallitelli nella serata di ieri ha fatto sapere che non intende rilasciare commenti. Quando il suo nome emerse per le regionali diffuse un comunicato per dire che non era stato contattato da alcun partito.

LA SORTITA
La sortita in tv di Berlusconi sul generale Gallitelli ha finito per sottolineare ancora di più l'apertura «a esponenti della società civile» emersa ieri mattina un convegno sul programma di governo organizzato a Milano da Mariastella Gelmini e da Paolo Romani e chiuso da 90 minuti di discorso di Berlusconi.
L'ex premier ha spiegato che uno dei pilastri della campagna elettorale del centrodestra sarà la promessa di un governo composto per due terzi da «non politici provenienti dalle imprese, dalle professioni e dal lavoro». Berlusconi ha spiegato di voler assicurare solo tre ministeri a Forza Italia e Lega e due agli esponenti di Fratelli d'Italia «anche se poi - ha aggiunto - bisognerà far spazio alla quarta gamba centrista dell'alleanza».

Il secondo pilastro della campagna di Forza Italia sarà la profilatura dell'alleanza di centro-destra coma la diga all'avanzata dei 5Stelle. «Sono guidati da un vecchio comico mentre gli altri esponenti del movimento non hanno presentato un 730 prima di entrare in politica. Di Maio ha fatto lo steward al San Paolo per vedere gratiis le partite», ha spiegato ieri il leader di Forza Italia. Che ha ripetuto di ritenere il M5S più pericoloso dei «comunisti nel 94».

IL MITO REAGANIANO
Berlusconi a Milano e anche su Rai3 ha poi delineato una serie di promesse fiscali, dall'abolizione del bollo auto alla «flat tax uguale per le famiglie e per le imprese, che porterà un incremento dell'introito. Faremo una riforma del fisco che prevede aliquote inferiori a quelle attuali per ridurre elusione ed evasione fiscale e far entrare più soldi per il rilancio del lavoro e le politiche per i giovani. Porteremo più persone a pagare le tasse».

In televisione ha fatto riferimento agli sconti fiscali varati in America da Ronald Reagan e in Gran Bretagna da Margaret Thatcher.
Operazioni che ormai hanno quarant'anni di storia sulle spalle e la cui copertura verrebbe affidata a non meglio specificati aumenti del gettito. Da registrare, infine il secco no alla richiesta di Matteo Salvini di registrare da un notaio il patto fra i partiti del centrodestra.

Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Novembre 2017, 00:01
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