Ue, primo sì alla riforma di Dublino

Ue, primo sì alla riforma di Dublino
La riforma del regolamento di Dublino ha fatto un primo, importante passo avanti con l'approvazione di un testo da parte della Commissione libertà civili dell'Europarlamento che supera il principio del paese di arrivo dove il richiedente asilo deve restare. Ma la strada resta tutta in salita perché il provvedimento deve ancora passare all'esame del Consiglio. E molti paesi restano contrari a qualsiasi forma di condivisione del problema. Un'opposizione che ha il suo zoccolo duro nel gruppo di Visegrad formato da Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia. In ogni caso per il presidente del Pe, Antonio Tajani (foto), il via libera giunto dalla commissione è «fondamentale per l'asilo Ue solidale. Ora - ha aggiunto - tocca agli Stati membri fare presto la loro parte. Così com'è Dublino non solo è ingiusto ma anche inefficace, come ha dimostrato la recente crisi dei migranti». E il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, garantisce: «Aiuteremo l'Italia sui migranti».
Da ieri è anche in corso il summit Ue: al centro, oltre alla riforma di Dublino, anche Schengen, la webtax, i rapporti con Iran, Corea del Nord e Turchia ma anche la Brexit e il trasferimento delle agenzie Ema ed Eba. La riunione del Ppe, a cui prenderanno parte tra gli altri la cancelliera tedesca Angela Merkel e i presidenti delle istituzioni Ue Jean-Claude Juncker, Donald Tusk e Antonio Tajani, vedrà dopo molti anni il ritorno del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi.

Ultimo aggiornamento: Venerdì 20 Ottobre 2017, 05:00